Un anno di dissesto e ora? 336.0


Alessandria, 2 maggio 2013: Una città allo sbando, tasse al massimo e servizi al minimo, ma potrebbe andare ancora peggio. La maggioranza chiamata a governare la città, era consapevole che la situazione fosse grave e che sarebbe stato difficile, anche se va ricordato che in campagna elettorale la stessa aveva dichiarato “risorgeremo insieme senza lasciare indietro nessuno”. Ma si sa, gli slogan e le promesse elettorali, anche se a volte in buona fede, sono una   consuetudine a cui tutti i partiti fanno ampio ricorso.
I recenti sviluppi però stanno mettendo a dura prova questa promessa. Innanzi tutto i problemi conseguenti alla delibera del dissesto (pare che sia stato un atto obbligato), poi la decisione intrapresa di liquidare AMIU, ASPAL (anche questi atti obbligati?), il TRA (Teatro) e le note difficoltà di ATM, causate da una cattiva gestione e dalla riduzione dei trasferimenti per circa 3,5 milioni di euro. E come se questo non bastasse, si sono aggiunti anche i problemi interni alla maggioranza, che ha cominciato a perdere pezzi, Pietro Bianchi ha lasciato per assumere l’incarico di Presidente dell’Amag, Nuccio Puleio, per contrasti con la linea politica sulle partecipate, poi Giorgio Barberis, in disaccordo per gli stessi motivi e conseguentemente la Federazione della Sinistra che passa all’opposizione. Anche il gruppo dei Moderati è entrato in fibrillazione, non ha partecipato agli ultimi Consigli Comunali, affermando di non essere tenuto in considerazione, (in particolare per l’esperienza di Claudio Falleti) e ha richiesto al Sindaco un incontro chiarificatore. In una recente conferenza stampa, i tre Consiglieri del gruppo, hanno però dichiarato di avere ricevuto ampie assicurazioni dal Sindaco, che
ritiene importante la loro partecipazione e il contributo che gli stessi possono dare, per la risoluzione dei problemi della città. I Moderati confermano, di condividere la linea politica della maggioranza in merito alla gestione delle partecipate, facendo però presente che il ragioniere Capo Zaccone (ma non solo), essendo stato dirigente anche con la precedente Amministrazione, è in parte corresponsabile dei problemi creati alla città, e quindi dovrebbe riflettere sull’incompatibilità del suo attuale ruolo e trarne le dovute conseguenze. In questa situazione, il Sindaco aveva già effettuato in precedenza, un rimpasto della giunta, con l’inserimento di cinque nuovi Assessori, per cercare di dare finalmente delle risposte concrete ai problemi della città e dei cittadini.
Nel frattempo, gli stessi tartassati da un aumento delle imposte locali ai massimi livelli, dalla stangata dell’IMU, (che è servita a rimpinguare le esangui casse comunali, ma che ha svuotato ulteriormente le loro tasche), sono  stanchi di pagare le imposte al massimo, in cambio di servizi al minimo. La città è sempre più sporca, la manutenzione delle strade recentemente annunciata si vede in minima parte, il verde e le piante, almeno per ora, sono trascurate e i trasporti pubblici lasciano a desiderare. Inoltre, non va dimenticata la grave situazione dei lavoratori delle partecipate, che temono di perdere il posto di lavoro (timori giustificati anche a seguito delle dichiarazioni dall’ex Assessore Pietro Bianchi). Nel contempo si nutre la speranza che vengano prese decisioni positive per la città, nel tavolo interministeriale promesso, del quale per ora non si hanno più notizie. Ma per contro c’è anche l’attesa della decisione del Ministero, in merito ai 26 punti contestati sul bilancio 2012/2014, che potrebbe decidere nel bene o nel male, le sorti della città. 
Certo è che alla luce della situazione, che si sta sempre più complicando, delle defezioni nella maggioranza e della fibrillazione dei Moderati (che almeno per ora pare rientrata), è inevitabile che inizino a sorgere dei dubbi sulla reale compattezza, sulla linea politica sin qui adottata e quindi sulla capacità di Governo della stessa (manifestati peraltro, non solo da esponenti politici dell’opposizione, ma ultimamente anche dai cittadini). Quantomeno alfine di evitare alla città il dissesto 2.0, anche se va detto che per come è sempre stata presentata la situazione, tale possibilità appare, alquanto remota. 
Ovviamente ci auguriamo che tali dubbi siano smentiti dai fatti, in tal caso i cittadini non potranno che essere grati, perciò buon lavoro e auguri Alessandria.                      
Pier Carlo Lava

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