Renato Balduzzi non dimentica la provincia di Alessandria 329.0
Alessandria, 4 aprile 2013: Abbiamo posto all’On. Renato Balduzzi alcune domande, a cui nonostante i mille impegni, dovuti al suo attuale doppio incarico di Ministro della Sanità e parlamentare, ha gentilmente accettato di rispondere, questi i contenuti dell’intervista:
On. Balduzzi, lei è reduce da un’esperienza importante a livello ministeriale, dopo la sua elezione a Deputato, come vede la situazione politica a livello Nazionale?
Il voto di febbraio ci ha consegnato uno scenario politico frammentato in quattro poli, di cui i tre più grandi hanno ricevuto un numero di voti quasi paritario tra loro. Ancora una volta, se vi fosse stato il bisogno di una prova ulteriore, la legge elettorale ha dimostrato la sua inadeguatezza – e ho usato un eufemismo –, aggravando la situazione e consegnandoci due Camere fortemente diverse: alla Camera dei Deputati la maggioranza creata dal premio di coalizione sembra essere tanto vasta quanto inutile per la situazione di stallo che caratterizza invece il Senato.
In uno scenario per più versi inedito, il primo tentativo di radunare intorno ad un progetto di governo una maggioranza parlamentare ha percorso una via altrettanto inedita, che non ha dato i frutti sperati da chi l’ha percorsa.
Non solo, ma le consultazioni hanno anche evidenziato l’immediata impercorribilità di altre soluzioni a causa della forte contrapposizione tra i due schieramenti principali dell’arco parlamentare.
Di fronte a questa situazione, con consumata saggezza, il Capo dello Stato, istituendo i due gruppi di lavoro sulle questioni istituzionali ed economico-sociali, ha agito per creare condizioni favorevoli a che tutte le forze politiche riconoscano priorità comuni d’interesse generale del Paese.
E ha rimarcato che, nel mentre, l’Italia ha un governo, il quale, dimissionario, non sfiduciato e in carica per gli affari correnti, vive anch’esso le limitazioni implicate da questa transizione, ma ha i poteri sufficienti per guidare il Paese di fronte a casi straordinari di necessità e urgenza, anche in materia economica.
Del resto, il lavoro sullo sblocco dei pagamenti delle pubbliche amministrazioni, svolto in queste ore dal governo e dalle commissioni speciali istituite presso le Camere, mostra che la capacità operativa, seppur non piena, esiste.
L’auspicio e l’obiettivo che dobbiamo attivamente porci è che, come è accaduto per questo atteso provvedimento, l’attenzione di tutti torni sui contenuti – questo è lo spirito fondativo di Scelta civica che ha animato il mio impegno a rappresentare i miei concittadini – e che da questi contenuti si riparta per dare un mandato preciso e il più possibile condiviso al governo che verrà.
Il Paese ha bisogno che questa transizione istituzionale si concluda, anche se ci volesse qualche giorno in più, con un Parlamento ed un governo in condizione di operare.
Lei è alessandrino, quindi sorge un'altra domanda, come vede la situazione politica locale e cosa pensa di fare per aiutare Alessandria ad uscire dal dissesto?
Nelle scorse settimane, il governo nazionale ha dato alla città una boccata d’ossigeno finanziaria che, se alcune scelte urgenti non verranno prese, rischia di essere vana.
Grazie all’operazione-verità delle ultime settimane, gli alessandrini sono oggi in grado di vedere i problemi in tutta la
loro gravità, ma anche nella loro dimensione, che è grande ma, per questo fatto di essere nota, anche doverosamente gestibile.
L’organizzazione della macchina comunale deve essere profondamente rivisitata. E l’amministrazione comunale deve farlo cercando la collaborazione e il coraggio dei cittadini, come alcuni segni concreti, benché non sempre coerenti, hanno mostrato di voler fare.
Vedo una forte volontà di decidere insieme e si tratta di un fattore essenziale. Comprendo la disperazione e la protesta, ma per darci un futuro la sfida è quella di non cedere alle soluzioni che appaiono più facili e magari anche più indolori, ma che finiscono soltanto per rimandare scelte coraggiose e necessarie di cui il Comune e la città hanno bisogno.
Personalmente, seppur in una forma che la mia nuova funzione rende diversa, ribadisco lo stesso impegno che ho mostrato, senza clamore, nei mesi di governo.
Vorrei davvero che quella boccata d’ossigeno non fosse vanificata e che servisse a rendere evidenti anche le altre questioni prioritarie per questa provincia, la quale non si esaurisce nel suo capoluogo.
Vi sono, in particolare, seri problemi di tutela dell’ambiente e della salute che vanno affrontati con equilibrio, perseguendo strade da tempo intraprese (penso a Casale, dove l’8 aprile sarà presentato l’atteso Piano nazionale amianto) e ponendo solerte attenzione a situazioni meno note, legate alla produzione di energia e allo smaltimento dei rifiuti.
E poi non dobbiamo dimenticare che tutti questi problemi non possono risolversi se il nostro tessuto produttivo non viene aiutato a riprendersi.
La nostra provincia ha eccellenze in attesa di essere rivitalizzate. Penso a un distretto strategico come quello di Valenza, ma anche alle nostre produzioni agroalimentari e vitivinicole.
L’Expo 2015 è alle porte e questa provincia, con in testa la sua città capoluogo, non può perdere questa occasione preziosa e irripetibile.
Ringraziamo l’On. Balduzzi per la sua cortese disponibilità e, come appare evidente dalle sue risposte, siamo certi, che la nostra provincia continuerà ad essere, così come negli ultimi mesi lo stesso ha già ampiamente dimostrato, per quanto riguarda la questione amianto di Casale Monferrato (l’8 aprile sarà infatti presentato l’atteso Piano nazionale amianto), e per il contributo dato (unitamente a quello di altri parlamentari alessandrini), per ottenere per il fondo rotativo per il Comune di Alessandria, al centro della sua azione politica.
Pier Carlo Lava
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