Il M5S, mantiene fede alle promesse elettorali 316.0
Le risposte di Domenico Di Filippo del M5S, alle mie domande, in un intervista del Alessandria, 23 gennaio 2013:
L’irruzione sulla scena politica alessandrina, tanto improvvisa quanto inaspettata, almeno nelle proporzioni e avvenuta nelle elezioni amministrative di maggio 2012, dove il M5S, ha raccolto oltre 5000 preferenze, l‘11,5% dei voti.
Smentendo così chi aveva esternato considerazioni del tipo: “è solo un movimento di protesta, non hanno un programma politico, i candidati non li conosce nessuno, ecc.”
Questo risultato ha consentito al M5S di sbarcare in Comune con tre Consiglieri, De Filippo, Camalleri e Malerba.
Da allora sono passati otto mesi, che cosa è cambiato? chi frequenta l’aula consigliare, i loro meeting, o semplicemente li incontra per un intervista, come prima cosa, si rende conto che hanno mantenuto fede alle dichiarazioni della campagna elettorale, il M5S è equidistante sia dalla destra che dalla sinistra, anche perchè ritiene che le stesse siano definizioni ormai superate dai tempi.
Ciò che conta, per il M5S, è la qualità della proposta, indipendentemente da che parte proviene, quindi per quanto li riguarda si comportano di conseguenza, fermo restando che ovviamente si può discutere se si è d’accordo o meno sulle loro valutazioni.
Per scelta politica, si sono collocati all’opposizione, ritengono così di essere liberi di agire senza condizionamenti, compromessi e strumentalizzazioni.
Il M5S, da quanto sinora emerso, non si limita ad approvare o meno le iniziative delle altre formazioni politiche, la maggioranza in primis, ma interviene con proprie mozioni, interpellanze, interrogazioni, finalizzate all’interesse dei cittadini, in quanto a loro avviso, la politica deve essere praticata con spirito di servizio, e non come un lavoro, o un modo di fare i propri esclusivi interessi, come purtroppo sovente le cronache ci riportano.
A nostro avviso, uno dei punti deboli del movimento è l’impedimento posto dal fondatore Beppe Grillo agli esponenti locali, di partecipare ai dibattiti televisivi, perciò alfine di conoscere meglio il programma politico del M5S, e sopratutto sapere quali sono le loro opinioni e proposte, in merito ai problemi della città, abbiamo incontrato, per una lunga intervista, Domenico De Filippo Consigliere Comunale, che ha risposto senza peli sulla lingua, alle nostre domande, ecco i contenuti:
D: Quali sono le sue considerazioni in merito all’esperienza di questi primi mesi in Consiglio Comunale?
R: L’elezione di tre rappresentanti del M5S, ha rappresentato per Alessandria e per il nostro gruppo un evento di sicura novità nel panorama politico alessandrino. Questa esperienza sarà di quelle che contrassegneranno dei cittadini come noi volenterosi di contribuire al cambiamento di questa società. Le difficoltà incontrate sono state moltissime: lo scontro con delle regole obsolete e cervellotiche ci ha, tuttavia, invogliati ad essere più determinati nell’affrontarle. Grazie alla collaborazione di numerosi cittadini che ci sostengono, non essendo noi dei tuttologi, affrontiamo le varie tematiche con la loro collaborazione, riunendoci per discutere ed accogliere i suggerimenti circa la strada migliore da perseguire. Dopo un avvio difficoltoso, stiamo cominciando a operare intensamente con la consapevolezza che solo con un grandissimo impegno si potrà arrivare a centrare gli obbiettivi che ci siamo prefissati. Per quanto mi riguarda, sto iniziando ad affrontare e vedere i problemi in un’ottica diversa, dato che siamo delle persone comuni chiamate a partecipare attivamente all’amministrazione di questa città. La nostra elezione è un prova; chi verrà dopo di noi dovrà essere pronto e preparato per sentirsi protagonista al cento per cento e, facendo frutto della nostra esperienza, preparato al governo della città. Gli Alessandrini se ne renderanno conto presto
D: Quali le differenze fra la politica fatta da fuori e da dentro il Consiglio Comunale, all’opposizione?
R: La parola “politica” negli ultimi anni è stata veramente stravolta. “ Polis l’arte di governare per il bene di tutti “. Fuori dal consiglio comunale la politica è vita, vita quotidiana. Chi ha portato al fallimento di questa bellissima parola ha trasformato “ per il bene di tutti” in “per il bene di pochi”, applicando meccanismi egoistici e distruttivi. Ora sta a no,i e quando dico noi mi riferisco a tutti i cittadini, ricostruire questa comunione di intenti e finalità, in modo da riportare alcuni valori al centro del vivere quotidiano. Per quanto concerne l’operare all’interno del consiglio comunale, sarà nostro dovere essere coerenti con il mandato, idee e principi che han fatto crescere questo Movimento e affinché si
possa raccogliere sempre più consensi. Siamo diventati il terzo partito di Alessandria, e anche se all’opposizione con mozioni, interpellanze, emendamenti, partecipiamo attivamente ai lavori dei gruppi consiliari cercando di votare ciò che è utile alla città e opporsi strenuamente a ciò che la potrebbe danneggiare.
D: Il vostro movimento ha bocciato totalmente il programma di mandato della giunta, ci può dire perchè e cosa proponete?
R: Al momento dell’insediamento di questa amministrazione, il gruppo consiliare del M5S aveva chiesto al Sindaco di reagire alla disgrazia del dissesto con un cambio di passo e di strategia. Come accennato nella domanda precedente, si parte dal presupposto che questo modello di società è fallito, e che la responsabilità è di chi ha amministrato; se ci si rende conto di questo bisogna ricostruire dalle fondamenta, principi e strategie. A nostro avviso occorre individuare i problemi e porsi obiettivi precisi, realistici e concreti che devono essere di sistema, non di aggiustamento oppure orientati solo alle scelte del futuro senza tenere conto dell’esistente.
In un programma di mandato quinquennale, quindi, è possibile e doveroso fare piani generali ma concreti da sostenere localmente e da proporre a livello almeno regionale. Anzitutto l'ambiente: la sua tutela è necessaria per salvaguardare "la persona", non si deve rinunciare a progetti di sviluppo ma pretendere che siano compatibili con esso. Noi tutto questo non lo abbiamo intravisto nel programma di questa giunta a noi è sembrato solamente una carta delle buone intenzioni, quindi lo abbiamo bocciato.
D: Data la situazione di dissesto dell’Amministrazione Comunale, quali sono le sue proposte per la città?
R: Non me ne voglia, vorrei correggere la sua domanda: quali sono le proposte del M5S. Qui ho buon gioco a rispondere, nel nostro intervento in consiglio sono state formulate tante proposte, tra cui anche molto apprezzate da chi dovrebbe cercare di applicarle, ora ne accenno qualcuna per non essere prolisso e stancare chi legge.
Un occhio particolare da rivolgere è verso i piccoli commercianti e piccola impresa con iniziative e incentivi atti a far ritornare le persone nel centro di Alessandria, rivitalizzarla con un piano generale di trasporto e ciclabile, non necessariamente come si pensa con grandissimi investimenti di risorse. Oggi le città devono rivivere, lo si potrà fare solamente con la consapevolezza della condivisione, affrontando tutti assieme le problematiche comuni senza contrapposizione ideologica.
Il comune deve rilasciare le future autorizzazioni per tutte le nuove costruzioni e per le grosse ristrutturazioni solo se queste rispettano la classe energetica massima (A+), a garanzia di una produzione di elettricità autosufficiente a costo zero. Non concedere lottizzazioni nel territorio comunale, che servono solamente a consumare suolo, Questo sapendo che in città ci sono oltre 5000 immobili sfitti che non trovano acquirenti.
L'energia alternativa e rinnovabile
E’ un punto nodale dello sviluppo del futuro, serve un Piano Energetico Comunale il cosiddetto PEC sull’energia prevista dalla legge 10/91). Sarebbe opportuno considerare, in una linea programmatica a lungo termine, un assessorato all’energia. Il comune deve farsi capofila di vari gruppi di acquisto ed anche di vera energia rinnovabile, si può prendere come esempio l'esperienza di Provaglio d'Iseo, dove il Comune si è fatto carico di acquistare ed installare pannelli fotovoltaici (per il centro storico esistono i coppi fotovoltaici) con finanziamenti di banche locali, rimanendo il beneficiario dell'energia prodotta che viene venduta al G.S.E (Gestore Servizi Elettrici), ripagando il finanziamento ed abbassando la bolletta delle famiglie coinvolte. Dopo 20 anni la proprietà e la produzione passano alle famiglie coinvolte.
E’ un punto nodale dello sviluppo del futuro, serve un Piano Energetico Comunale il cosiddetto PEC sull’energia prevista dalla legge 10/91). Sarebbe opportuno considerare, in una linea programmatica a lungo termine, un assessorato all’energia. Il comune deve farsi capofila di vari gruppi di acquisto ed anche di vera energia rinnovabile, si può prendere come esempio l'esperienza di Provaglio d'Iseo, dove il Comune si è fatto carico di acquistare ed installare pannelli fotovoltaici (per il centro storico esistono i coppi fotovoltaici) con finanziamenti di banche locali, rimanendo il beneficiario dell'energia prodotta che viene venduta al G.S.E (Gestore Servizi Elettrici), ripagando il finanziamento ed abbassando la bolletta delle famiglie coinvolte. Dopo 20 anni la proprietà e la produzione passano alle famiglie coinvolte.
Nel campo dell’edilizia pubblica. Noi sollecitiamo l’applicazione del regime di scambio degli immobili previsto dall’art. 53, comma 6 del Testo unico sugli appalti il cui utilizzo, tra l’altro, è stato caldeggiato anche dalla Corte dei Conti. Si potrebbe applicare questa normativa per le innumerevoli esigenze vecchie e nuove della città: Tribunale, Ospedale e strutture dell’ASL, plessi scolastici e per tutti quegli edifici che oggi sono vetusti, inadeguati, fuori norma ed energeticamente costosissimi.
Plessi da cedere quale corrispettivo dei nuovi. Eventualmente da ristrutturare o abbattere. Per lasciare libera costruzione abitativa o commerciale, sempre nel rispetto dell’integrazione cittadina sopra descritta, così da barattare l’inutile vecchio, col nuovo necessario. Potrei fare ancora tantissimi esempi di cose da fare.
D: Quali sono le sue considerazioni in merito al piano di alienazioni delle partecipate e i possibili conseguenti riflessi sull’occupazione?
R: Le partecipate!!! Nota dolente, sono e lo saranno se non ci sarà un cambio di passo nell’amministrarle, una spina nel fianco del comune di Alessandria. Come Presidente della commissione di indagine speciale, posso senza sorta di smentita dichiarare che: le partecipate sono l’esempio di come servizi essenziali possono essere distrutti da una gestione scellerata.
Ho dichiarato in un intervento nel consiglio comunale del 20/12/2012 che il problema partecipate non è un problema in quanto tale, ma è un problema di gestione, di male gestione, che in alcuni casi ha rasentato l’illegalità. Aziende sane con utili sono state distrutte per fare i comodi di qualche politico di turno, assunzioni clientelari hanno messo in ginocchio oltre che le aziende anche lo stravolgimento della loro mission, facendo credere che il problema fosse tutto di chi al mattino si recava al lavoro e cercare di fare il proprio dovere, scaricando sulla città il peso di servizi falliti. Detto ciò a nostro avviso alienare quelle che una volta erano chiamate Municipalizzate, è un errore gravissimo, bisognerebbe ritornare ad avere il controllo con una gestione impeccabile e puntuale su cosa si vuole raggiungere, per il bene dei cittadini.
D: Il Sindaco propone di costruire un parcheggio sotterraneo in piazza Genova, anzichè in piazza Garibaldi, lei che cosa ne pensa?
R: Il culto dell’automobile sta tramontando, i grossi gruppi cercano di resistere e condizionare ancora la vita delle persone. In una città come Alessandria dove la si attraversa da Spalto a Spalto in 20 minuti circa a piedi (lo faccio abitualmente), il bisogno dell’auto deve diventare una rarità. Noi come gruppo siamo decisamente contrari alla costruzione di ulteriori parcheggi all’interno della città e che porterebbe un aumento del traffico e il conseguente smog che andrebbe ancora una volta a condizionare la salute dei cittadini, bene primario da salvaguardare.
D: Ci dice la sua posizione in merito alla ZTL?
R: Ho già accennato che il nostro Movimento come obiettivo si pone la rivitalizzazione delle città. Quindi un punto cardine sarebbe un piano così definito: Per contrastare il grave inquinamento atmosferico è indispensabile diminuire il traffico veicolare inquinante, incentivando la mobilità sostenibile, ad esempio attraverso l'acquisizione di autobus e mini autobus a propulsione elettrica o altro. Inoltre il M5S di Alessandria ha ideato un progetto denominato "Autostrade delle bici in sicurezza", già presentato alla stampa, che permetterebbe la realizzazione di vere piste ciclabili a costo quasi zero.
Per la consegna delle merci in città, prevedere un unico punto di raccolta esterno da dove far partire verso il centro un solo mezzo commerciale ecologico per le consegne a nome di tutti. Un solo furgone in giro per la città. Cosa già in essere in altri comuni d’Italia.
Ad esempio Lucca che è già una realtà denominato "Lucca Port": sistema che è diventato un esempio a livello Europeo. Ridurre inquinamento e rumore, mettere come obiettivo la riduzione dei mezzi in circolazione nelle strette strade cittadine ed al complessivo aumento dell'efficienza del sistema di distribuzione urbana, con un netto miglioramento della qualità della vita, inoltre potrà offrire anche importanti servizi sia per i commercianti della città che per i cittadini, basta pensare che sarà in grado di mettere a disposizione preziosi metri quadrati per lo stoccaggio delle merci, potranno cioè sorgere veri magazzini distaccati presso la struttura a servizio anche dei cittadini che in alcuni casi non hanno la possibilità di avere una cantina o un garage dove collocare, magari anche solamente dei mobili, per un certo periodo.
Inoltre, in collaborazione con Sistema Ambiente, si potrà sviluppare un servizio di ritiro dei cartoni e dei contenitori dalle attività commerciali, così da ridurre la presenza di questi imballaggi ammucchiati fuori dai negozi.
Tutto il progetto e la struttura in alcune città è già in essere e sono stati finanziati dall'Europa, dallo Stato e dalla Regione, ecco dove si possono trovare le risorse adeguate. Potrei dilungarmi con tantissime proposte, ma solo per far capire che il sistema c’è e va perseguito.
D: C’è chi afferma che senza i Consigli di quartiere l’Amministrazione Comunale perda il contatto con la realtà e quindi problemi della città, lei cosa ne pensa?
R: Faccio parte della commissione Affari Istituzionali, una commissione che ha preso in esame fin dal suo insediamento, di porre come obiettivo la riforma dello statuto e del regolamento comunale. Ci tengo a precisare che si sta lavorando in un clima di collaborazione e partecipazione che ci ha portato fino ad ora a essere coesi nell’affrontare la modifica dei temi riguardante “ le Istanze, Petizioni e proposte, consultazioni e Referendum popolari.
Dopo un bel lavoro con le prime, siamo arrivati al capitolo riguardante i Referendum Popolari.
Su questo tema il M5S ha le idee molto chiare e cercherà con tutte le sue forze di far ritornare, come recita la costituzione la sovranità al popolo. Questo comporta un aggiunta all’art.29 dello statuto che recita: Il referendum può essere abrogativo o consultivo e chiediamo l’introduzione di codesta dicitura: che nello statuto del Comune di Alessandria venga introdotto l'istituto del “referendum deliberativo di iniziativa popolare senza quorum” per la validità del risultato, e che l'iniziativa referendaria possa essere esercitata dai Cittadini sovrani per tutte le materie di competenza comunale.
Su questo argomento sono sicuro che troveremo molta resistenza, la vecchia politica si difenderà con tutte le sue forze chiudendosi a riccio per non stravolgere lo status quo. A conferma di ciò che sto dichiarando, proprio oggi nella seduta della commissione, la maggioranza si è trincerata dietro il pericolo di un ribaltamento di contrappesi della costituzione per giustificare la nostra proposta sul referendum.
La partecipazione dei cittadini nelle decisioni importanti della città deve diventare un’usualità ma se non è finalizzata a delle decisioni o scelte rimane una bella parola e basta. Se il ripristino dei quartieri può servire all’aggregazione di persone che hanno voglia di confrontarsi e condividere le loro esperienze, ben venga, di queste strutture il nostro Movimento ne ha fatto la sua casa, ed i cittadini ne sono ben contenti di usufruirne.
Se con l’inserimento nello statuto comunale dell’Istituto del Referendum deliberativo senza quorum', i cittadini elettori prenderebbero coscienza che una piccola minoranza può incidere su deliberazioni fondamentali che li riguardano, con molta probabilità si guarderebbe bene dal disertare le urne e diventerebbero maggiormente responsabilizzati in merito alle scelte compiute nell'interesse della collettività.
La dimostrazione e la verifica di tutto ciò è da prendere in esame è l’esempio di due Laender tedeschi differenti tra loro nell’applicazione del referendum deliberativo senza quorum, da quello con il quorum, in quello senza quorum l’affluenze e la partecipazione dei cittadini è nettamente superiore.
D: Che cosa propone per garantire la sicurezza dei cittadini, sia stradale che in fatto di microcriminalità?
I comuni devono prestare più attenzione al problema della sicurezza stradale, la formazione di buche e dissesti dopo lavori eseguiti da ditte, sono la causa di numerosi incidenti che incidono sulla sicurezza e salute degli alessandrini. La nostra amministrazione può inserire nei contratti con le ditte di manutenzione e gestione strade, delle penali corpose sia per le imprese responsabili sia per chi non effettua manutenzione ordinaria, escludendole da futuri appalti anche in altri settori. Così si premiano le imprese virtuose e si dà un segnale di cambiamento.
Riguardo la microcriminalità, che da studi fatti statisticamente aumenta in rapporto alla indigenza di alcune fasce della popolazione, le proposte sono concrete: vigilanza per limitare il fenomeno dell'immigrazione clandestina e soprattutto il suo favoreggiamento da parte di italiani. La legge prevede persino la confisca dell'appartamento a chi affitta in nero a stranieri senza permesso. Si faccia un monitoraggio serio. Si faccia un monitoraggio serio. Non si combatte la microcriminalità con una volante in più. Siamo per la reintroduzione del vigile di quartiere, che conosce bene i problemi di ogni zona.
D: C’è chi ritiene che la Polizia Municipale debba ritornare a presidiare il territorio, lei che cosa ne pensa?
R: La presenza dei civic (ora definita Polizia Municipale) sul territorio è sempre indice di sicurezza per il cittadino. Le persone durante la giornata devono avere continuamente la percezione di sicurezza e tutto ciò può essere, anzi, deve essere dato con l’ausilio della presenza costante nelle strade dei vigili urbani. Anche in quel corpo chiediamo una ristrutturazione che deve partire dalla vicinanza ai problemi dei più deboli e di chi ha bisogno. Saremo retrogradi ma la classica scena del “pizzardone” cioè il vigile urbano che aiuta la vecchietta ad attraversare la strada, dovrà significare la vicinanza di questo organo comunale ai cittadini.
D: Gli immigrati per taluni sono un problema, per quanto riguarda la sicurezza, e il lavoro, lei che cosa ne pensa?
R: Al Parlamento Europeo bisognerebbe concordare una normativa unica e quote di immigrazione in relazione alle condizioni socio-economiche e demografiche dei vari stati. In Italia è uno scandalo che ci siano accordi con i paesi maghrebini come la Libia per impedire a tutti i costi il flusso verso l'Europa, che fa sì che molte persone muoiano nel deserto o nel canale di Sicilia.
Permettiamo a chi viene in Italia con un visto di ingresso turistico di poter cercare lavoro e di ottenere il Permesso di Soggiorno Lavorativo. Chi entro tot tempo non ha trovato lavoro, avendo versato una cauzione, verrà rimpatriato e non recluso, come avviene oggi, nelle carceri chiamate CIE. Decidiamo a livello europeo quanti sono gli anni per ottenere la cittadinanza e per concedere la cittadinanza ai figli ed il diritto di voto e recepiamolo a livello nazionale".
D: Dovendo scegliere, fra tutte le formazioni politiche, con quale ritiene che ci siano le maggiori affinità?
R: Il Movimento 5 Stelle non ha preclusioni politiche, non essendo un partito ma un movimento di idee. Sulle proposte che vanno a favore dei cittadini la nostra formazione rimarrà sempre neutrale se non accondiscendente per il bene dei più. A dimostrazione di ciò il gruppo consiliare del M5S di Alessandria in questi mesi di duro lavoro e di criticità della nostra città, ha appoggiato tantissime delibere, mozioni, interpellanze senza pregiudizi, sia che arrivavano da destra sia da sinistra, le buone idee non hanno colore.
D: Scegliendo di stare all’opposizione, come pensate di fare approvare leggi nell’interesse dei cittadini?
R: L’apporto di noi consiglieri del M5S al governo della città, sta diventando un punto di riferimento per tutti i cittadini. Le nostre proposte vengono apprezzate e condivise all’interno del consiglio comunale.
Stiamo collaborando in tutte le commissioni con proposte che portano ventate di novità e trattano temi fino ad ora erano tabù. Ne cito uno come esempio: abbiamo proposto con una mozione di impegnare il sindaco e la giunta, all’ istituzione di un registro del Testamento biologico, atto molto apprezzato che sta facendo il suo iter in commissione, e che molto presto verrà portato in consiglio comunale per l’approvazione. Sono stati presentati emendamenti alle vari proposte, regolamenti e ordini del giorno che sono stati approvati quasi tutti all’unanimità, indice della bontà e lungimiranza di ciò che si andava a modificare.
D: C’è chi afferma che il calo nei sondaggi del Movimento 5 Stelle, sia dovuto alla mancanza di partecipazione degli esponenti nei mezzi di comunicazione e a problemi di democrazia interna al movimento, lei che cosa ne pensa?
R: Quello che scrivono o trasmettono i media, è ben altro di quello che è la realtà.
Sappiamo benissimo che il M5S fa paura, per le sue vedute fuori dalle ideologie che hanno caratterizzato il secolo scorso, la conseguenza a ciò è cercare in tutti i modi di oscurare il suo operato o falsificare i risultati dei sondaggi.
Per quanto riguarda la carenza di comunicazione nel nostro movimento, posso assicurare che non c’è nulla di vero se non il contrario, mistificando la realtà.
La condivisione e la partecipazione fanno del nostro movimento una spina nel fianco di qualsiasi amministrazione in cui siamo presenti e lo sarà ancora di più con il governo che prenderà le redini del nostro paese, senza guardare il colore o l’estrazione.
Per fortuna esiste in questa epoca storica un mezzo come la rete, che ha contribuito in forma sostanziale al cambiamento di paesi a noi vicini, mi riferisco a quelle che sono state definite “ le primavera arabe”, un sollevazione di massa che ha consentito ai popoli del nord Africa di diventare padroni del loro destino.
La rete permette di condividere con la massima libertà di espressione e di partecipazione. A nostra volta, utilizzando questo strumento cercheremo di attuare quello che è il massimo risultato di una democrazia: la democrazia diretta, adoperando come strumenti, la sovranità popolare, dando vita e facendo applicare come detto prima l’istituto del Referendum deliberativo senza quorum, la massima espressione di Democrazia, allineandoci alla maggioranza dei paesi europei.
D: Se lei fosse al Governo, confermerebbe la riforma Fornero, oppure no?
R: L'articolo 18 (che impedisce il licenziamento illegittimo senza comunicazione dei motivi, ingiustificato o discriminatorio) è da mantenere in vigore.
L'imprenditore non si trasferisce all'estero per ciò che eroga al suo dipendente, ma per la tassazione sul lavoro. L'IRAP va cancellata. Nell'industria manifatturiera italiana la retribuzione lorda è di 17 euro/ora, inferiore di 3,5 alla media UE dell'area euro, pari 20,5 euro.
Sulle pensioni bisogna essere chiari. Deve esserci un minimo per gli indigenti e un tetto massimo per tutti gli altri e nessun innalzamento dell'età pensionabile. La riforma delle pensioni si deve fare per tutti o per nessuno. Per chi è già in pensione e per chi ha il diritto di andarci. Non possono esistere in questo momento diritti acquisiti.
In pensione si può andare a 60 anni, l'innalzamento dell'età pensionabile è dovuto all'enorme spreco di soldi pubblici per le pensioni ATTUALI, non per quelle future. Mettiamo un tetto massimo pensionistico a ogni italiano, ad esempio 2.500 euro, vietiamo il cumulo di pensioni, aboliamo con effetto retroattivo le pensioni "super baby" dei parlamentari e, soprattutto, diamo a ogni pensionato una pensione commisurata a quello che ha realmente versato perché la differenza di qualche miliardo di euro è a carico dei giovani che la pensione non la vedranno mai, il TFR neppure e forse, neanche il lavoro. I sacrifici non hanno età, l'anagrafe non è un privilegio.
Sono temi forti che porterebbero ad un cambio di passo di questa società facendola diventare equa e solidale.
Fermo restando che chi legge, farà le proprie considerazioni in merito, e quindi ci asteniamo dal fare altri commenti, desideriamo però dire che I contenuti dell’ampia intervista, al Consigliere Domenico De Filippo, e le sue risposte precise e articolate alle nostre domande (che denotano una preparazione adeguata al compito che lo stesso è chiamato a svolgere), permettono ai cittadini di valutare il programma, le idee e il lavoro del M5S, inoltre, a nostro avviso le stesse, si prestano a molteplici spunti riflessione, con dei suggerimenti interessanti che vanno nella direzione dell’interesse generale, su cui sarebbe utile e opportuno aprire un serio dibattito.
Pier Carlo Lava
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