M5S: Le leggi ci sono, sono i controlli che mancano 345.0


Alessandria: Nel nostro paese non si può certo dire che mancano le leggi, dato che abbondano, purtroppo per motivi diversi, incompetenza, superficialità e sovente, fatto ancora più grave, per interessi personali, si registrano carenze nei controlli a livello locale. Le conseguenze inevitabili e in molti casi drammatiche di queste situazioni, come al solito colpiscono i lavoratori e i cittadini e poi, quando i problemi vengono alla luce, dando ragione a di chi li aveva segnalati da tempo e la giustizia inizia il suo corso, dovendo seguire un determinato iter processuale, i tempi per la loro soluzione sono lunghi e nel frattempo i danni continuano. Questa è la conclusione che si può trarre, da quanto è emerso nel recente incontro con i cittadini alla Circoscrizione Centro, organizzato dal gruppo di lavoro Sicurezza e Ambiente del M5S, in merito al preoccupante problema dell'inquinamento delle falde sotterranee nell’area  di Spinetta Marengo da parte della Solvay. 
In tal senso, Lino Balza, ha illustrato la situazione dal punto di vista ambientale e giudiziario, del “maxi processo”, attualmente in corso, facendo presente che Medicina Democratica, praticamente da sola, ha iniziato molti anni fa la sua battaglia, contro l’inquinamento della multinazionale Solvay, che è sfociato in un processo con oltre trenta imputati (fra cui otto dirigenti della stessa) e una sessantina di parti civili, che si sta celebrando in Corte d'Assise ad Alessandria, e che probabilmente entrerà tra i "casi" della giurisprudenza italiana. Il futuro dello stabilimento chimico della Solvay di Spinetta Marengo, sta in una vera bonifica, altrimenti c’è il rischio chiusura, come è già successo in passato pe
r altre aziende della chimica italiana. Per questo serve un piano industriale come quello messo a punto da Medicina democratica per la Solvay di Rosignano (Livorno).  Il conflitto che in Alessandria oppone la multinazionale belga alle Parti civili e al Pubblico ministero, ha la sua ragione di essere, nell’eventualità di una condanna anche a 15 anni di reclusione per i suoi otto dirigenti, e soprattutto per i costi economici che discendono dalla stessa, non tanto quelli dei risarcimenti alle parti lese, ma, quelli che in caso di condanna, la Solvay sarebbe chiamata a pagare, per la bonifica di un milione di metri cubi di veleni tossici e cancerogeni, sotterrati sotto e accanto alla fabbrica.
Come del resto chiaramente espresso nei capi di imputazione: “avvelenamento doloso delle acque e dolosa omessa bonifica”, per una bonifica vera va tolta dal terreno la massa velenosa, che altrimenti continuerà a sciogliersi nella falda acquifera sottostante, una spesa considerevole (che si stima in alcune centinaia di milioni di euro). 
La documentazione sequestrata e le intercettazioni telefoniche, dimostrano che la Solvay ha volutamente nascosto discariche e analisi per imbrogliare gli enti pubblici, ma che comunque tutti erano a conoscenza dei fatti, e quindi a questo proposito, si configurano diverse co-responsabilità, che in seguito il processo potrebbe portare alla luce.
C’è poi la questione dell’Osservatorio ambientale della Fraschetta, che se i politici avessero ascoltato, oggi non saremmo a questo punto, Lino Balza ha invitato il M5S, a non demordere, in quanto tutte le battaglie ambientaliste, in particolare nel nostro paese, vanno combattute ponendosi un obiettivo di medio e lungo periodo, senza illudersi che si possano ottenere risultati concreti a breve termine. 
Si sono poi susseguiti diversi interventi dei presenti, con il sistema della "Parola ai cittadini" (tra l’altro è stata evidenziata la necessità di migliorare la comunicazione agli stessi, in merito al lavoro svolto dal Movimento e dai gruppi di lavoro), sono poi state approvate alcune proposte, che Domenico Di Filippo, presente al dibattito, ha assicurato che diventeranno interpellanze, interrogazioni e mozioni, che i Consiglieri del M5S presenteranno in Comune: sull’ambiente, sul piano di emergenza per la città in caso di incidente grave alla Solvay, ecc., ed inoltre la decisione di attuare una serie di eventi, per informare i cittadini sulla reale situazione di pericolo, causata dall’inquinamento della stessa. A conclusione della serata, l'iniziativa popolare in collaborazione con Pro Natura, per la raccolta firme alla proposta di legge "RIFIUTI ZERO".                                                                                                 
Pier Carlo Lava

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