Fiat, la lettera a Mattarella degli operai pagati per stare a casa: “Noi discriminati”
Pubblichiamo la lettera
consegnata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, da Domenico
Mignano, Marco Cusano, Antonio Montella, Massimo Napolitano, Roberto
Fabbricatore, i cinque operai della
Fiat, ora Fca, pagati dall’azienda ogni mese da quando il Tribunale, a
settembre 2016, ha dichiarato illegittimo il loro licenziamento.
L’azienda di Sergio Marchionne, però, non li hai mai reintegrati sul posto di
lavoro.
Caro
Presidente,
siamo cinque operai della Fca di Pomigliano. Abbiamo
subito licenziamenti per
la nostra attività sindacale sempre in difesa dei diritti degli operai. Siamo
stati ufficialmente reintegrati nel
posto di lavoro con la sentenza del tribunale d’Appello di Napoli del
20/09/2016. La Fca ha continuato però, a tenerci fuori.“Sulla scorta delle
attuali esigenze organizzative e fino a nuova disposizione, Ella è dispensato dal
rendere la prestazione lavorativa, venendoLe comunque garantito il normale trattamento retributivo”.
Questo era scritto nella lettera del 7 novembre 2016 che la Fca di Pomigliano
mandò ad uno dei cinque ex licenziati specificando pure, “in ottemperanza della
sentenza resa dalla Corte d’Appello di Napoli”.La “sentenza resa dalla Corte
d’Appello di Napoli” del 20/09/2016, stabiliva in realtà il “reintegro” dei cinque
licenziati condannando: “La società reclamata alla reintegrazione dei
lavoratori reclamanti nel pregresso posto di lavoro nonché al risarcimentodel danno”. Continua a
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