Assicurazioni, il business dei sinistri cresce nonostante la congiuntura. Il suo segreto? Il risarcimento può attendere

Secondo le stime della stessa lobby degli assicuratori, l'Ania, le compagnie hanno archiviato il 2017 con quasi 32 miliardi di premi raccolti nel ramo danni (+1%). La vigilanza, intanto, tiene il conto dei reclami dei consumatori (90 gli esposti al giorno nel 2016) e della loro fondatezza (almeno uno su tre). Il quadro finale è di una strategia di business molto più cristallina di quel che non sembrerebbe a un occhio distratto: gli affari riprendono quota principalmente grazie a due fattori: la mano pubblica e la distrazione del consumatore
Quello appena concluso sarà ricordato come un altro anno di discreti guadagni per il ramo danni delle compagnie assicurative italiane che, ancora una volta, dovrebbero essere riuscite a far quadrare i conti tra il calo fisiologico del mercato Rc Auto e i propri doveri di risarcimento. E il 2018, grazie anche all’ultima Legge di Bilancio, promette ancora meglio. Vallo a dire ai consumatori, che sempre più spesso devono armarsi di ostinazione e pazienza per ottenere i dovuti risarcimenti. A tracciare i confini di un business che si sta reinventando facendo slalom tra le necessità dei consumatori e quelle degli azionisti, va precisato, non è il Codacons, bensì la stessa lobby degli assicuratori, l’Ania. Secondo le stime dell’associazione delle compagnie, le assicurazioni hanno archiviato il 2017 con quasi 32 miliardi di premi raccolti nel ramo danni (+1%), mentre la vigilanza tiene il conto dei reclami dei consumatori (90 gli esposti al giorno nel 2016) e della loro fondatezza (almeno uno su tre). Ne emerge un quadro in cui la strategia di business è molto più cristallina di quel che non sembrerebbe a un occhio distratto: gli affari riprendono quota principalmente grazie a due fattori: la mano pubblica e la distrazione del consumatore. Continua a leggere….


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