Crotone, “dieci ‘ndranghetisti eletti nei comuni. Il presidente della Provincia è affiliato al clan Farao”
Primi cittadini, assessori, consiglieri comunali: in
provincia di Crotone i politici non erano un semplice concorrente esterno della
‘ndrangheta. Per i magistrati che hanno coordinato l’indagine Stige, per
esempio, il sindaco di Cirò Marina era un vero e proprio affiliato al clan
Farao-Marincola. E anche chi era stato eletto al posto suo nel 2011 è stato
arrestato con l'accusa di essere vicino alle cosche. Scrivono gli inquirenti:
"Si era verificata una scissione tra le due correnti politiche, che, di
fatto, favoriva l’alternanza sempre comunque seguendo un disegno imposto dalla
cosca"
“Il
dottore Parrilla ha
lo stesso cervello di Nevio proprio identico, leggero, buono, disponibile.
Così che se ti deve mettere una firma … una cosa
… non è che ci pensa due volte ”. L’intercettazione finita nelle carte
dell’inchiesta Stige è
la migliore conferma ai sospetti che la Dda di Catanzaro nutre
nei confronti di Nicodemo
Parrilla, il sindaco di Cirò Marina e presidente della provincia di Crotone, arrestato assieme a 169 persone tra la Calabria e la Germania. Il primo cittadino di Cirò, infatti, non è
un semplice concorrente
esterno della ‘ndrangheta.
Per i magistrati che hanno coordinato l’indagine, il politico è un vero e
proprio affiliato al
clan Farao-Marincola: “È
uno dei rappresentanti della cosca in seno all’amministrazione comunale di Cirò
Marina, – è scritto nell’ordinanza di custodia cautelare – ha goduto del proselitismo‘ndranghetistico
della cosca, divenendo sindaco del comune, in esito alle elezioni del 2006 e del 2016. Ha sempre
piegato gli incarichi elettivi per curare gli interessi della consorteria”.
Sempre i magistrati lo descrivono come “intraneo” alla ‘ndrangheta, tanto da
partecipare “anche alle riunioni con esponenti di spicco della consorteria
cirotana”. Continua a leggere…..
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