L’ultima vendetta di Erdogan colpiti 21 mila insegnanti via anche gli imam ribelli
By Paolo Baratto: "Arresti,
epurazioni, purghe di massa. E non sono stati risparmiati nemmeno
esponenti delle autorità religiose. Niente funerali islamici per i
golpisti. Il
pugno del Sultano contro i dipendenti pubblici accusati di legami con
Gülen. La repressione ha toccato 50mila persone".
Rapidamente
soffoca, quel che resta della democrazia turca. Dopo i giudici e i
soldati, ora tocca a
decine di migliaia di insegnanti e a decine di
testate giornalistiche. La grande purga, quel “dono di Dio” che
il colpo di Stato fallito ha consegnato nelle mani del presidente
Erdogan lasciandogli mano libera per disfarsi di nemici e oppositori,
ieri ha colpito duramente varando una nuova drammatica ondata di
epurazioni.
Ancora
una volta il governo ha affondato la lama contro quella che chiamano
Fetö, acronimo di Organizzazione terroristica fethullahista; cioè i
seguaci e gli interessi di Fethullah Gülen, accusato di avere
ispirato il colpo di Stato dal suo esilio americano. Per eradicarla,
il ministero dell’Istruzione ha annunciato il licenziamento di
15.200 insegnanti nelle scuole pubbliche, e il ritiro di 21mila
licenze per i docenti delle scuole private. Nel frattempo lo Yok, il
Consiglio superiore per l’insegnamento, ha dato il ben servito a
1.577 tra docenti anziani, presidi e rettori, 1.176 dei quali
insegnavano in università pubbliche. Non basta: il ministero della
Famiglia e degli Affari sociali ha sospeso 393 dipendenti mentre il
Diyanet, il potente Direttorato per gli affari religiosi, ha chiesto
l’allontanamento di 492 autorità islamiche, tra cui tre mufti.
Vietati anche i funerali islamici per i golpisti.
Durissimo
anche l’affondo contro la stampa, già sotto scacco da mesi tra
arresti, persecuzioni e chiusure. Ieri l’Rtuk, l’Agenzia statale
che controlla i media, ha ritirato le licenze di 24 emittenti radio
televisive, e centinaia di giornalisti sono indagati. La repressione
arriva per ondate successive e non è chiaro se la tempesta durerà
anche nei prossimi giorni. L’ondata di ieri si aggiunge a quelle
che hanno portato in carcere 9.322 persone secondo i dati ufficiali:
più di seimila soldati — tra cui 1350 ufficiali e 118 tra generali
e ammiragli — oltre a 1.500 magistrati, agli agenti di polizia
infedeli e a un centinaio di uomini dei servizi segreti. In tutto
sono ormai 50mila le persone colpite dalla repressione.
La
restaurazione ha scioccato non solo il dissenso turco ma l’intera
comunità occidentale. E il governo affonda i colpi: dopo aver
avvertito la Grecia che non gioverebbe ai rapporti bilaterali non
estradare il manipolo di golpisti fuggito nell’Egeo, la Turchia ha
fatto altrettanto con gli Usa sull’estradizione di Gülen, inviando
un dossier che ne proverebbe il coinvolgimento. Ieri il presidente
Obama ha chiamato Erdogan chiedendogli di procedere «nel rispetto
dei valori democratici », e offrendo collaborazione all’indagine
sul golpe. Quella turca sostiene che i generalissimi fossero stati
informati dai servizi con ore di anticipo, costringendo i golpisti a
entrare in azione prima del previsto.
https://triskel182.wordpress.com/2016/07/20/lultima-vendetta-di-erdogan-colpiti-21-mila-insegnanti-via-anche-gli-imam-ribelli-paolo-g-brera/
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