L’AMACA
By Paolo Baratto: "La curiosa esposizione di donne nude a Cleveland".
A
COSA serve esporre cento donne nude a Cleveland — sede della
convention repubblicana — come performance simbolica contro Donald
Trump e il suo sessismo? Credo che serva alle cento donne nude, al
fotografo che le ha riunite e ai simpatizzanti della loro causa, tra
i quali mi annovero. Ma non serve certo ad arginare o contraddire o
impensierire Trump e l’onda popolar-reazionaria che lo sostiene.
Anzi: confermerà in quell’impetuoso movimento l’idea che la
causa progressista sia nelle mani di avanguardie stravaganti e snob,
intellettuali e artisti (termini già di per sé fonte di sospetto),
femministe, fricchettoni, ecologisti, nudisti, inutili conventicole
di perdigiorno distanti dalla sana banalità di bisogni popolari.
La
causa progressista, ovviamente, non corrisponde alla caricatura che
la greve destra populista ne fa, non solamente in America. Si muove
lungo binari che sono robustamente popolari (la solidarietà è
popolare almeno quanto il razzismo) e si nutre di sentimenti e
passioni di massa: per eleggere Obama due volte non bastavano i voti
dei professori di Harvard con la Volvo e delle gallerie d’arte del
Village. Però, ecco, proprio per smentire i cliché della propaganda
nemica, forse sarebbe meglio non accogliere la convention che
incorona Trump con una specie di mini revival di Woodstock che sembra
fatta apposta per consentire a delegati repubblicani con i capelli
bianchi considerazioni sarcastiche su come invecchia male la
sinistra.
https://triskel182.wordpress.com/2016/07/20/lamaca-del-19072016-michele-serra/
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