Estate, mare
by mizaar
Marisa mi aspettava per fare insieme una nuotata,
l'altra mattina. In acqua l'ho raggiunta, ciao mi ha detto, ciao, in risposta.
Mare piatto, sensazione di fresco appena preso il largo, qualche filo di
posidonia, sentore di mare pulito, i gabbiani sui frangiflutti a guardare
l'orizzonte come fossero vecchi marinai in attesa. Nel nostro movimento pigro
sono comprese le chiacchiere, quasi sempre. Dal racconto quotidiano al ricordo
in successione. Così le ho raccontato di Mary e del suo tentato suicidio in una
notte di quasi estate, quarant'anni fa. Mary ci aveva ceduto una stanza del
sottotetto in subaffitto e con questa tutta la sua supponenza di artista
bolognese. Evitavamo le sue chiacchiere copiose e inconcludenti, ma non la evitammo
quella notte in cui la facemmo emergere da un limbo fatto di pillole e alcol,
una notte in cui ci sentimmo adulte senza saperlo, come se fosse normale per
due di vent'anni salvare la vita di una triste Mary a suon di caffè amaro e di svegliati!. Poi cambiammo
casa per non sottostare al suo riconoscente attaccamento, alla bovina devozione
per lo scampato pericolo. Non la rivedemmo più e non ne parlammo quasi mai, se
non per caso come l'altra mattina. Marisa meravigliata mi ha detto, ricordi
ogni cosa, come fai?
Commenti
Posta un commento
Grazie per il tuo commento torna a trovarci su Alessandria post