E' allarme malnutrizione tra un Nord obeso e un Sud senza cibo
Nell’ambito
dell’ iniziativa “Le idee di Expo 2015 – verso la Carta di Milano”, Coldiretti
è intervenuta al Tavolo di Lavoro “Mondo obeso e malnutrito: salute, malattie e
disturbi alimentari”, coordinato dal prof. Giorgio Calabrese e con la
partecipazione di rappresentanti delle Istituzioni, della ricerca, dei media e
delle associazioni, nazionali ed internazionali. La malnutrizione è intesa come
due fenomeni distinti: quella per eccesso (sovrappeso e obesità) e quella per
difetto, con il paradosso di un mondo obeso al Nord e sottonutrito al Sud.
L’obesità
è la nuova emergenza nutrizionale. Nel 2025 ci saranno 75 milioni di bambini
obesi con una crescita prevista del 15-20 per cento nel 2030 e questa sarà la
“prima generazione che vivrà meno della generazione precedente”, a causa della
crisi e
allo stile di vita, anche alimentare, dovuto agli sforzi economici dei
meno abbienti. L’Italia è paradossalmente ai primi posti per incidenza di
obesità infantile. Questo comporta costi elevatissimi per la società (3
trilioni di dollari/anno).
Per
combattere la malnutrizione risulta fondamentale fare educazione alla salute,
fondata su tre concetti chiave: mangiare con moderazione, mangiare di tutto e
fare regolarmente attività motoria. L’educazione alla salute dovrebbe iniziare
già nei primi anni di età (scuole primarie), con il concreto sostegno delle
istituzioni.
Dalla
discussione è emerso che il concetto chiave è l’educazione, nel senso globale
del termine (dieta, attività fisica ecc.), per cui è cruciale la
sensibilizzazione di famiglie e istituzioni. In merito agli altri stakeholder
che possono avere un ruolo nella lotta al malnutrizione, va considerato che
ognuno di questi ha diverse esigenze che vanno armonizzate. Punto fondamentale
è quindi il dialogo chiaro tra i diversi settori che devono avere pari dignità
(agricoltura e aziende).
Per
quanto riguarda il mondo delle imprese, in una competizione mondiale bisogna
tenere conto di difficoltà strutturali ed economiche (es. prezzi di materie
prime più elevati, minore produttività per specifiche realtà). Dal punto di
vista del consumatore, e delle organizzazione che li rappresentano, emerge la
necessità di avere un migliore equilibrio tra il prezzo degli alimenti e il
loro potenziale nutrizionale/salutistico: è paradossale che gli “healthy foods”
costino di più dei “junk-food”. Necessaria è poi la comunicazione: elemento
chiave è l’etichettatura che deve essere corretta, trasparente ed uguale per
tutti a livello internazionale.
Coldiretti
Alessandria
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