SAN RAFFAELE, TELETHON E BIOGEN IDEC: TERAPIA GENICA PER L'EMOFILIA.
Fondazione
Telethon e Ospedale San Raffaele annunciano un accordo di collaborazione con la biotech
americana Biogen Idec per sviluppare la terapia genica per il
trattamento di entrambe le forme di emofilia, la A e la B. L’accordo sfrutterà
le competenze maturate dall’Istituto Telethon-San Raffaele per la terapia genica (Tiget) nello sviluppo di strategie innovative
di terapia genica, e nella loro applicazione clinica, con la grande esperienza
di Biogen Idec in campo ematologico, con l’obiettivo di correggere le cause
alla base dell’emofilia A e B.
In
base ai termini dell’accordo, il Tiget riceverà un primo finanziamento di 5
milioni di dollari, a cui potranno seguire ulteriori pagamenti in base al
raggiungimento di obiettivi intermedi precedentemente stabiliti. Inoltre,
Biogen Idec si farà carico dei costi delle attività di ricerca per entrambi i
programmi e
potrà in futuro esercitare l’opzione esclusiva a livello mondiale
per sviluppare e commercializzare la terapia in caso si dimostri efficace e
sicura nell’ambito degli studi clinici.
La
collaborazione si basa sulla piattaforma avanzata di terapia genica sviluppata
al Tiget con vettori lentivirali, ottenuti dall’ingegnerizzazione del virus HIV
per trasportare nelle cellule dei pazienti versioni funzionanti di quei geni
che quando difettosi sono responsabili di specifiche malattie. Questa
tecnologia ha già mostrato risultati promettenti nell’ambito di studi clinici
per il trattamento di alcune malattie genetiche del sistema immunitario, del
sangue e del sistema nervoso: la terapia genica è stata effettuata sulle
cellule staminali prelevate dal midollo osseo del paziente stesso, che una
volta corrette sono state poi reintrodotte nell’organismo. La strategia per
l’emofilia ideata dal Tiget prevede che il vettore lentivirale sia
somministrato direttamente nell’organismo e diretto alle cellule del fegato. Se
si dimostrerà sicuro ed efficace, questo trattamento potrebbe in futuro
garantire un beneficio terapeutico stabile e a lungo termine per le persone
affette da emofilia.
“Al
Tiget lavoriamo da anni allo sviluppo di nuovi vettori capaci, una volta
introdotti nel sangue, di esprimere il gene terapeutico da loro trasportato
selettivamente negli epatociti, le principali cellule del fegato. Questa
specificità è fondamentale per mantenere a lungo termine l’espressione del gene
“sano” nell’organismo e ci ha permesso di dimostrarne l’effetto terapeutico in
modelli sperimentali di emofilia B. Adesso siamo felici di collaborare con
Biogen per estendere il nostro programma di terapia genica anche all’emofilia A
e far avanzare entrambi i programmi verso la sperimentazione clinica, avendo
sempre in mente la sicurezza e i benefici per il paziente” afferma Luigi
Naldini, direttore del Tiget.
L’emofilia
è una rara malattia ereditaria caratterizzata da un difetto cronico della
coagulazione, il processo con cui normalmente si riparano le ferite. Alla base
c’è un difetto nei geni coinvolti in questo processo: di conseguenza, chi
soffre di emofilia va incontro a episodi di sanguinamento prolungato, che oltre
a essere molto dolorosi possono provocare danni alle articolazioni o emorragie
talvolta fatali. Nel caso dell’emofilia la terapia genica mira a introdurre
versioni funzionanti dei geni in grado di produrre le proteine coinvolte nel
processo di coagulazione che sono carenti in questi pazienti. Se si dimostrerà
sicura, efficace e duratura la terapia genica potrebbe un giorno rappresentare
un trattamento a lungo termine con l’indubbio vantaggio di essere somministrato
una sola volta.
L’emofilia
A e B
L’incidenza
annuale (numero di nuovi nati nel corso dell’anno) è di uno su 5000 per
l’emofilia A e uno su 25mila per l’emofilia B. In entrambi i casi sono colpiti
prevalentemente i maschi, solo raramente la malattia si manifesta nelle
femmine. Si stima che negli Stati Uniti siano circa 16mila le persone affette
da emofilia A e 3300 quelle colpite da emofilia B. Secondo
un’indagine condotta nel 2012 dalla Federazione mondiale dell’emofilia, nel
mondo sono circa 142 mila le persone che soffrono di emofilia A e circa
28mila quelle colpite da emofilia B. In Italia, secondo il Registro nazionale
delle coagulopatie congenite, soffrono di emofilia circa 4200 persone, di cui
almeno 2000 in forma grave.
L’Istituto
San Raffaele-Telethon per la terapia genica (Tiget)
L’Istituto
San Raffaele-Telethon per la terapia genica (Tiget), attualmente diretto da
Luigi Naldini, è nato nel 1995 come joint venture tra l’Istituto Scientifico
San Raffaele e la Fondazione Telethon per la ricerca di base, preclinica e
clinica sulle malattie genetiche e sulla terapia genica e cellulare e il
trasferimento dei risultati alla applicazione clinica per il trattamento di
diverse malattie genetiche. Per maggiori informazioni, www.tiget.it.
Dal 2012 l’Ospedale San Raffaele fa parte del Gruppo Ospedaliero San Donato.
Biogen
Idec
Grazie
a una ricerca biomedica di eccellenza, Biogen Idec scopre, sviluppa e rende
disponibili ai pazienti di tutto il mondo terapie innovative per il trattamento
di malattie neurodegenerative, del sangue e autoimmuni. Fondata nel 1978,
Biogen Idec è la più antica azienda biotecnologica indipendente a livello
mondiale, che attualmente fornisce trattamenti innovativi per la sclerosi
multipla e l’emofilia a pazienti di tutto il mondo. Per maggiori
informazioni, www.biogenidec.com.
Per
informazioni ai pazienti – Servizio di informazione della Fondazione
Telethon: http://infoline.telethon.it
Entra
nella squadra di Telethon e sostieni anche TU la ricerca sulle malattie
genetiche. Puoi organizzare un evento o associarne uno già in calendario ad una
occasione di comunicazione e raccolta fondi in favore della Fondazione Telethon
ricevendo tutto il supporto necessario dal Coordinamento provinciale.
Con
viva cordialità
Vincenzo
Fasanella
Coordinatore
Telethon Provincia Alessandria
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