Previste Secessioni in tutta Europa. Guerra in Ucraina.
Entro
il 2035 secessioni in tutta Europa Italia compresa. http://www.miglioverde.eu/entro-il-2035-secessioni-in-tutta-europa-italia-compresa/ by Claudio Martinotti Doria
Credo
poco alle previsioni dei centri studi dei vari servizi segreti e think tank
asserviti, in quanto a mio avviso questi report vengono periodicamente
partoriti per giustificare la loro stessa esistenza ed i finanziamenti che
ricevono, e troppe volte quello che producono (soprattutto quando lo rendono
pubblico) è frutto di mistificazioni, simulazioni, approssimazioni, forzature e
previsioni elaborate applicando calcoli probabilistici ed obiettivi
preconfezionati, meno affidabili delle previsioni del tempo (ed abbiamo detto
tutto). Quello cui si riferisce il link sopra riportato contiene troppe
omissioni e trascuratezze per essere preso sul serio, ma colgo l’occasione per
far capire quanto la situazione sia
grave e pericolosa per l’Europa ed in
particolare per noi italiani, che siamo particolarmente vulnerabili.
Non
è nelle mie corde vestire i panni del commentatore di politica estera e
militare, ma lo reputo necessario per la totale assenza di un’interpretazione
degli avvenimenti che sia minimamente realistica ed attinente ai fatti, neppure
in rete (il che è tutto dire).
Mi
riferisco in particolare alla situazione venutasi a creare in Ucraina, della
quale i mass media hanno fornito solo falsità unilaterali, roba da veline da
ufficio stampa. Premesso che quello che è avvenuto l’anno scorso è stato un
cinico colpo di stato ordito e finanziato dagli USA che ha portato al governo
gruppi filonazisti, che lo scopo era danneggiare la Russia ed assoggettare
maggiormente l’Europa agli USA dal punto di vista politico, militare e
soprattutto economico. Premesso che gli europei si sono fatti trovare
nuovamente impreparati, come durante le fasi propedeutiche ed il corso della
guerra dei Balcani di appena una ventina di anni fa (dalla quale pare non
abbiano appreso nulla o quasi). Premesso tutto questo veniamo alla situazione
recente, che i mass media si guardano bene dall’interpretare correttamente ma
che la recente visita del capo di stato francese Hollande e della cancelliera
tedesca Merkel a Mosca hanno fatto intendere a chi è ancora in grado di pensare
autonomamente.
In
Ucraina gli oligarchi che hanno accumulato ingenti ricchezze grazie alla
corruzione, volendo acquisire consenso populista e protezione americana hanno
puntato sulla carta del patriottismo finanziando dei battaglioni di filonazisti
e di mercenari (un surrogato di quanto avveniva nell’Età Moderna quando i
nobili facevano pressappoco la stessa cosa per acquisire meriti presso il loro
re) per combattere l’esercito autonomista filorusso delle regioni orientali del
Bacino del Donec (Donbass) autoproclamatesi indipendenti da Kiev, cioè il
Donec’k ed il Luhans'k. A queste formazioni paramilitari “private” ma
riconosciute dal governo ucraino, si sono uniti formazioni regolari
dell’esercito ucraino (poche per la verità perché l’arruolamento si è rivelato
un fallimento per l’eccessiva renitenza alla leva ed al richiamo obbligatorio)
e formazioni di mercenari inviate dagli stati nemici giurati della Russia,
quali le Repubbliche Baltiche e la Polonia, e la cosa più grave anche
provenienti dalla NATO, con loro esperti ed osservatori.
Siccome
sul campo di battaglia quello che conta non è solo l’armamento ma la
motivazione, competenze ed esperienza acquisita, gli ucraini ed i loro scarni
alleati, finora si sono presi delle sonore batoste e la loro rabbia da
impotenza si è finora potuta sfogare solo tramite bombardamenti sulla
popolazione civile, con annessa attribuzione all’avversario di ogni strage
compiuta, per suscitare sdegno nell’opinione pubblica internazionale ed indurre
i governi ad inviare aiuti. Soprattutto i battaglioni filonazisti al soldo
degli oligarchi si sono rivelati i più infami e vili, forti coi deboli e deboli
coi forti, in quanto hanno potuto rendersi conto che la passione per le armi,
la violenza ed i videogiochi di guerra non sono sufficienti per prepararsi ad
affrontare un avversario ad armi pari ma più motivato ed organizzato.
Il
fatto che Hollande e la Merkel siano andati all’improvviso ad incontrare Putin
a Mosca non è solo per il fatto che si sono resi conto che rischiava di
scoppiare un conflitto come quello dei Balcani che avrebbe potuto estendersi in
Europa ed il cui prezzo lo avrebbero pagato gli europei per conto degli
americani a cui sarebbero andati tutti i benefici, ma è perché si sono resi
conto che se attendevano ancora, l’esercito del Donbass avrebbe potuto spazzare
via l’esercito ucraino e le trattative avrebbero preso ben altre posizioni di
forza, in particolare la totale vittoria sul campo del Donbass avrebbe rivelato
la presenza di rappresentanti NATO che non avrebbero dovuto esserci (un folto
gruppo di essi è attualmente assediato). Sono altresì convinto che l’iniziativa
sia partita dalla Merkel, l’unica in grado di ragionare (rendendosi conto della
gravità della situazione) e di avere una visione complessiva e lungimirante,
essendo la Germania la maggior potenza economica europea danneggiata da questo
conflitto con la Russia, e credo Hollande si sia aggregato al seguito per
recuperare sul pessimo indice di credibilità e gradimento di cui gode in patria
ed all’Estero.
Occorre
rendersi conto che provocare un conflitto bellico in Europa per un paese
governato da malfattori e parassiti, economicamente fallito come l’Ucraina, è
da folli ed imbecilli e per di più per beneficiare gli Stati Uniti che ne
approfitterebbero per assoggettare ancor più l’Europa ai loro interessi. Non
occorre essere degli strateghi per capirlo.
Quindi
l’unica cosa saggia che si possa fare e lasciare che quelle regioni, come già
ha fatto la Crimea (che era già indipendente), diventino entità statali
autonome dall’Ucraina. Sarebbe anche intelligente prendere le distanze dagli
USA, almeno dalla loro forte componente neocon che è guerrafondaia per
antonomasia (per i forti interessi economici nel settore bellico ed energetico)
che è quella che sta mettendo seriamente in difficoltà il governo di Obama
facendogli fare figure da marionetta, spiazzandolo ed imbarazzandolo in ogni
occasione, manovrando vasti settori istituzionali interni (dalla CIA alla NSA).
Il
fatto che Putin, nonostante i mass media all’unisono cerchino di renderlo
inviso, in Europa stia guadagnando moltissimi punti nell’indice di popolarità,
al punto che si stima oltre un quarto degli europei lo vedrebbero bene come
leader politico europeo, o quantomeno invidiano i russi non avendo in Europa
neppure un simulacro di politico che gli si possa paragonare, è significativo
delle misere condizioni culturali ed identitarie in cui versiamo e di come
l’Europa sia un continente in fase di senescenza.
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