Alessandria. Ancora pochi segnali dalla stanza dei bottoni, by Pier Luigi Cavalchini
by
Pier Luigi Cavalchini Città Futura on-line
Per
prima cosa preciso che tutto ciò che verrà scritto in queste brevi note ha solo
ed esclusivamente uno scopo: ridare dignità alla politica, mantenere l’attenzione
sui momenti cruciali della creazione di leggi, dei decreti, dei provvedimenti e
di tutto quanto andrà a condizionare/cambiare/migliorare la nostra vita di
tutti i giorni. Perché l’interesse per la politica deriva solo e soltanto da
questa preoccupazione…., dal porre rimedio a ciò che non soddisfa in una perenne
rincorsa a migliorare ed a migliorarsi. Se poi questo “nobile atto” sarà
retribuito (poco o tanto a seconda delle funzioni e dei periodi di impiego) non
dovrebbe essere il motivo fondamentale dell’impegno stesso. La fonte di reddito
non è (non dovrebbe essere) politica stessa, perché – in caso di insuccesso sui
grandi obiettivi – ci si condanna ad una vita di parasegretariato, di
portaborse o, peggio di “nominato a vita” con tutti i vincoli del caso. Detto
questo, risulta ancora più interessante l’attuale evoluzione della politica
alessandrina con un assessore al Bilancio (Abonante) che, senza problemi, ci
informa che “dopo aver chiesto ai nostri concittadini
sacrifici e sforzi senza
pari per rientrare dalle secche del Dissesto, siamo finalmente nelle condizioni
di restituire in minima parte quello che ci è stato dato. Il che significa
riduzione della Tari (i cittadini pagheranno quest’anno circa un 3% in
meno di spazzatura) e un importante abbassamento delle rette di iscrizione
agli asili nido (su queste novità torneremo molto presto con le proposte
puntuali che saranno oggetto di attenzione di Giunta e Consiglio comunale)”
Si
tratta del cambio di passo più volte annunciato e, forse, arrivato a segno.
Fino ad ora si è vissuto di un “Dissesto” costruito ad arte a partire dagli
ultimi anni della Giunta Fabbio, con una attenzione – in allora - alle
spese altrui pari a quella che possiamo metterci in riferimento al Bilancio
della Beciuania. Prevalse, infatti, l’ “esca” della possibilità di spesa
senza limiti, ben sapendo dei mancati pagamenti contro esterni e, soprattutto,
a danno delle partecipate. Ma il gioco è valso la candela e i primi tre anni di
Giunta Rossa permettono di ripianare (soprattutto con soldi nazionali da
rendere) e posticipare gli interventi strutturali.
Ora,
pero’, con il rientro nei “vincoli” dettati dal patto di stabilità, potrebbe
essere possibile una maggior flessibilità e agilità nella gestione del
bilancio. Il condizionale è d’obbligo perché non siamo ancora “fuori dalla
tempesta – è sempre Abonante che spiega – dato che manca ancora un passaggio
cruciale: la soluzione del nodo sanzioni patto 2012 che - in assenza di un
provvedimento del legislatore - rischiano di riportare la barca in
alto mare. Proprio per questo è stato chiesto ai parlamentari e al
Governo l’introduzione di un “tetto” alle sanzioni, esattamente come avvenuto
per il 2013 e/o la spalmatura su più anni delle sanzioni stesse. Niente di
nuovo, insomma. Quasi un “effetto Grecia” in piena Pianura Padana con richiesta
di posticipazione degli impegni e rateizzazioni da far pagare ai cittadini per
i prossimi trent’anni. E pensare che il dissesto finirà cinque anni dopo il
2013. Perciò il primo anno libero da ogni vincolo sarà il 2018 e ciò
significa non poter agire “per obbligo di legge” in riduzione su gran parte
della tassazione locale e, ancor peggio, poter operare pochissimo in termini di
sviluppo e riqualificazione della città.
Nonostante
il quadro d’insieme da Palazzo Rosso si hanno comunque segnali di
movimenti. Infatti non si esita a definire il 2015 “l’anno della verità per il
sistema di gestione e di erogazione dei servizi pubblici locali”; in
altre parole, le nostre partecipate Amag Ambiente, (ex AMIU), è ancora al suo
primo periodo di vita, Aral (smaltimento rifiuti) deve “salvarsi” e confluire
nella “filiera integrata”, Atm “deve chiudere” e rilanciare la sua
attività aprendosi a partner solidi. Il tutto con l’obiettivo dichiarato di
avere servizi migliori e costi più bassi. O almeno così dovrebbe essere.
Proprio
per questo ho mantenuto virgolettati alcuni termini così come ci sono pervenuti
dal Palazzo. Fatto che mi permette di ribadire quanto già ripetuto in diversi
occasioni: le scelte sono importanti e legittime, anche quando prevedono grandi
operazioni finanziarie o di compartecipazione… Il problema sta nelle modalità
di informazione e nel grado di partecipazione alle scelte che si decide di
praticare. L’esempio della proposta della ditta Egea riguardante la prossima
gara per il Teleriscaldamento a grande scala per tutta la città o quasi (con
impegno capestro di sessant’anni e costi da centinaia di milioni) non fa ben
sperare. Operazione condotta fuori dai riflettori, solo per addetti ai lavori
e, come è già successo con il Piano Integrato di Sviluppo Urbano, comunicazione
generale / ufficiale solo a cose fatte. “L’abbassamento della Tari dimostra già
in prima battuta, anche se ancora in modo poco più che simbolico, che non
stiamo fantasticando…” ci dice l’amico Giorgio Abonante, e forse dal suo punto
di vista ha ragione. Il problema è che, come per centinaia di altri esempi
nazionali, l’attuale Giunta deve entro poco tempo – sicuramente prima di fine
2016 – risolvere problemi di grande portata attinenti l’organizzazione della
macchina comunale, le modalità di partecipazione dei cittadini, gli incentivi
economici per chi vuole insediarsi o investire in zona e per non perdere chi già
c’e’, volendo tralasciare, per una volta le endemiche non scelte in materia di
traffico e qualità dell’aria oppure, su un altro fronte, di cultura e
promozione delle eccellenze locali.
Forse già il prossimo due
marzo si potrebbe andare oltre qualche piccolo sconto di TARI infatti si
comincerà a discutere sul serio di Nuovo Piano del Traffico con tutto quanto ne
consegue. Un’opportunità in più per “Abo” and co.
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