Un augurio di buon Natale
by prof. Renato Balduzzi
Secondo una ricostruzione considerata attendibile da molte studiose e studiosi, all’origine della festa del Natale, così come oggi la conosciamo, vi sarebbe stata la consapevolezza del venir meno, nel corso dei primi tre secoli di cristianesimo, del senso dell’attesa e dunque la necessità di ravvivarlo attraverso un percorso che facesse rivivere l’attesa messianica e nello stesso tempo costituisse lo sfondo spirituale per l’attesa della seconda e definitiva venuta del Cristo.
Ecco perché il Natale è anzitutto attesa. Di un salvatore, come si esprimono le scritture; di una notizia buona che costituisca il completamento e la validazione delle nostre attese umane (l’attesa per la nascita di un figlio, l’attesa per una guarigione).
È attesa di una novità, che aiuti a superare pigrizie e incrostazioni, a vedere in modo diverso le cose.
Non però una novità per la novità, ma una novità che porti con sé un contenuto, un impegno non soltanto verbale, una serietà di approccio.
Ecco il buon Natale che ci auguriamo oggi, quello che ho piacere di ripetere a ciascuno di voi, alle vostre famiglie e ai
vostri cari.Ecco perché il Natale è anzitutto attesa. Di un salvatore, come si esprimono le scritture; di una notizia buona che costituisca il completamento e la validazione delle nostre attese umane (l’attesa per la nascita di un figlio, l’attesa per una guarigione).
È attesa di una novità, che aiuti a superare pigrizie e incrostazioni, a vedere in modo diverso le cose.
Non però una novità per la novità, ma una novità che porti con sé un contenuto, un impegno non soltanto verbale, una serietà di approccio.
Ecco il buon Natale che ci auguriamo oggi, quello che ho piacere di ripetere a ciascuno di voi, alle vostre famiglie e ai
Aggiungo una citazione, riferita nel testo originario al Patrono d’Italia e che volentieri applicherei al Francesco di oggi.
Apparuit gratia Dei Salvatoris nostri diebus istis novissimis in servo suo Francisco omnibus vere humilibus et sanctae paupertatis amicis, qui superaffluentem in eo Dei misericordiam venerantes, ipsius erudiuntur exemplo, impietatem et saecularia desideria funditus abnegare, Christo conformiter vivere et ad beatam spem desiderio indefesso sitire.
(La grazia di Dio nostro Salvatore in questi ultimi tempi si è manifestata nel suo servo Francesco a tutte le persone veramente umili e amiche della santa povertà, le quali, venerando in lui la sovrabbondante misericordia di Dio, vengono istruite dal suo esempio a rinnegare del tutto l’empietà e i desideri del mondo, a vivere come Cristo e ad anelare instancabilmente alla beata speranza).
Bonaventura di Bagnoregio, Leggenda di Francesco, Prologo
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