MORTE IN MARE APERTO e alttre indagini del giovane Montalbano, Andrea Camilleri
by Lalla Ribaldone
Beh che dire... sempre lui!!!! Anche da giovane!!!
Sono 8 storie che riguardano le prime indagini del commissario Montalbano da giovane. I personaggi non cambiano:l'immancabile Catarella con le sue simpatiche parlantine e schiacciate alla porta, il sciupoafemmine Mimì Augello, e il mister "Già fatto" Fazio. ovviamente la fidanzata genovese Livia e la cameriera Adelina, che non si sopportano.
Le indagini sembrano banali, ma quando si trattano delle famiglie dei Sinagra e dei Cuffaro ecco che.... le cose si fanno sempre più complicate!!!!
Buonissima lettura amici!!!!!
"Sono otto le 'mosse' narrative che Camilleri si concede lungo le otto colonne e le otto traverse della sua geometrica scacchiera del racconto: tra i quattro lati del libro, e nell'ordine chiuso di un romanzo-matrioska che dentro di sé inclina, procedendo di racconto in racconto, di tensione in tensione, sull'asse unico dell'attività investigativa del commissariato di Vigàta. Più che racconti lunghi sono romanzi ristretti quelli che qui si spintonano a vicenda e concorrono al disegno unitario: uno compie un giro, l'altro ricomincia. L'andatura piacevolmente svagata e a punte d'arguzia è un effetto stilistico della restrizione e degli scorci. Fra gli aliti grassi del mare e il fresco odore salino, a Vigàta si conduce la solita vita fragorosa di ripicche e di rimbecchi; di passioni irritabili, di insofferenze e di strampalerie. La cameriera Adelina e Livia, la fidanzata 'straniera' di Montalbano, si annusano sempre da lontano. Catarella, devoto alle cerimonie più smaccate, indossa imperterrito il proprio corpo come una maschera cui aderiscono gesti e mimiche di dialettalità selvaticamente impetuosa e arruffata. Perdurano le moschetterie giornalistiche delle due contrapposte televisioni locali, abilmente strumentalizzate da Montalbano. Il medico legale, Pasquano, solo davanti a una guantiera di cannoli di ricotta è disposto a deporre acrimonie, ringhi, e "cabasisi". (Salvatore Silvano Nigro)
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