UNIME: MINNITI OSPITE D’ONORE ALL’INAUGURAZIONE DELL’ANNO ACCADEMICO
E’ stato il
Ministro dell’Interno, sen. Marco Minniti, l’ospite d’onore alla Cerimonia di
Inaugurazione dell’Anno Accademico, che si è svolta stamane presso l’Aula Magna
del Rettorato.Presente anche l’On. Nello Musumeci, neo Presidente della Regione.“E’
per me uno straordinario piacere – ha dichiarato il sen. Marco Minniti –
prendere parte a questa solenne Cerimonia, per due ragioni in particolare:
l’Università degli Studi di Messina rappresenta un pezzo di storia culturale
del nostro Paese, capace di forgiare molte personalità che hanno lasciato il
segno in Italia e all’estero, inoltre io stesso sono stato studente di questo
Ateneo e mai avrei immaginato di poter raggiungere questi risultati. Nella vita
vi sono sliding doors che ti possono condurre ad avere incarichi ben oltre le
attese. Questa città ha, storicamente, sempre avuto rapporti con l’altra parte
dello Stretto e si trova al centro di un mare, il Mediterraneo, oggi inquieto
che, però, continua a rappresentare il futuro di Messina, di Reggio Calabria,
della Sicilia, della Calabria, del Mezzogiorno e di tutto il Paese.In
quest’epoca di interconnessioni in cui questo mare svolge un ruolo fondamentale
ed in cui l’attualità della minaccia terroristica ha raggiunto un livello senza
precedenti, la democrazia è la risposta giusta per fronteggiare la paura.
Sicurezza e libertà, all’interno delle istituzioni democratiche non sono in
contraddizione, ma in stretto legame fra loro. La storia del nostro Paese e di
questa regione ce lo insegna. La Sicilia ha lottato contro il terrorismo
mafioso, lo stesso che ha ucciso il Giudice Falcone e tanti altri, e lo ha
fatto mediante valori democratici. Il nostro futuro sarà sempre più collegato
ed interconnesso ad altre realtà e ciò fa sì che non possiamo accettare la semplicistica
equazione fra terrorismo ed immigrazione, bensì fra terrorismo e integrazione”.“Le
migrazioni, e tutte le loro implicazioni in termini di sicurezza economica e
sociale- ha detto il Rettore, prof. Pietro Navarra, all’ apertura della
Cerimonia – sono una delle grandi questioni del XXI secolo. Un cambiamento
rapido e profondo cui la popolazione italiana non è stata sufficientemente
preparata con i necessari investimenti di tipo culturale o educativo, con la
conseguenza di considerare l’arrivo di chi è nato sotto un altro sole come una
minaccia allo sviluppo e all’identità nazionale. L’Università di Messina da
circa un anno sta dando un contributo importante nell’analisi delle migrazioni
in Sicilia coordinando un importante progetto in collaborazione con la Regione
Siciliana, il Ministero dell’Interno, il Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali e l’Ufficio Scolastico Regionale. Si tratta di un progetto del valore
di 1,2 milioni di Euro, finanziato dal Fondo Asilo, Migrazione e Integrazione,
che ha l’obiettivo di istituire un Osservatorio finalizzato alla conoscenza
delle caratteristiche e delle dinamiche del fenomeno migratorio in Sicilia e in
Italia e fornire uno strumento tecnico a servizio dei decisori pubblici per la
programmazione di interventi sistematici nel settore”.Poi il rettore si
è concentrato sulla realtà locale. “Mentre assistiamo allo spopolamento
sistematico delle nostre città legato alla inesorabile fuga di giovani, di
professionisti affermati e di anziani in pensione – ha continuato- l’Università
di Messina è diventata sempre più attrattiva, in pochi anni è stata capace di
invertire decisamente la tendenza recuperando quanto aveva perduto. Rispetto
alla media degli anni antecedenti all’insediamento di questa amministrazione, gli
studenti stranieri sono aumentati del 488%. Mi piace in questa sede annunciare
che per il prossimo anno accademico è in programmazione un Corso di Laurea in
Medicina e Chirurgia in lingua inglese, il primo in Sicilia e il secondo nel
Meridione”.Nel tracciare il bilancio dell’anno appena concluso il
Rettore ha anche voluto evidenziare gli sforzi in termini economici. “Agli
investimenti dell’Università – ha concluso – vanno aggiunti quelli del piano
pluriennale di potenziamento della sanità universitaria presentato nello scorso
mese di febbraio e sostenuto congiuntamente con l’Azienda Ospedaliera
Universitaria. Il valore complessivo degli investimenti in lavori strutturali e
per l’acquisto di tecnologia è di circa 70 milioni di Euro, di cui il 40% è già
in via di realizzazione. Sul versante del reclutamento, nel 2017 tra nuove
assunzioni, stabilizzazioni e mobilità di medici, infermieri e tecnici,
l’Azienda Ospedaliera ha avviato procedure che interessano oltre 160 persone.La
politica di investimenti in risorse umane e infrastrutturali è stata promossa
in questi anni con l’obiettivo di consegnare alla comunità accademica, alla
scadenza del sessennio di mandato, una università più moderna, tecnologicamente
avanzata e più sicura”.“Ringrazio particolarmente, come sempre, il
personale tecnico-amministrativo – ha esordito il prof. Francesco De Domenico,
Direttore Generale dell’Ateneo- che costituisce l’ossatura portante
dell’amministrazione e che mi ha supportato con passione e competenza non solo
in questo anno accademico appena trascorso ma anche lungo il percorso di questi
cinque anni che, guardando a ritroso, mi sembra che siano volati in un lampo.
La cerimonia di quest’anno assume per me un significato particolare perché dal
prossimo 15 dicembre lascerò quest’incarico. Essere stato il Direttore Generale
dell’Università dove mi sono formato e dove poi ho operato come docente è per
me motivo di grande orgoglio. Lo dico con grande commozione e un pizzico di
anticipata malinconia. Dirigere un Ateneo prestigioso come quello di Messina è
sicuramente un lavoro di grande impegno e responsabilità; spero, pertanto, di
averlo svolto efficacemente, di aver fornito un buon servizio alla comunità, ma
soprattutto di averlo svolto “con umanità”. Dobbiamo ripensare, infatti, agli
enti come organismi vitali, fatti di uomini più che di strutture, di
intelligenze emotive e stimolanti e non solo di capacità lavorative e
competenze professionali”.Subito dopo sono intervenuti il dott. Simone
Paratore, in rappresentanza del personale tecnico amministrativo e il dott.
Francesco Ferraù, in rappresentanza dei Dottorandi e degli Assegnisti.
“Penso che al personale tecnico-amministrativo- ha
sottolineato il dott. Paratore- sia giusto chiedere competenze e
professionalità, che peraltro già in larga misura all’Università di Messina ha
acquisito con successo, ma è altrettanto giusto concedere finalmente un rinnovo
contrattuale dignitoso che colmi un diritto che oggi è violato. Il legislatore
negli ultimi decenni non sembra aver adeguatamente compreso e assecondato il
ruolo così importante svolto dalle università, falcidiando finanziamenti, corsi
di studio e organici, destinando alle università italiane e alla ricerca
percentuali di investimenti pubblici che sono oggi tra le più basse in Europa”.“Il
dottorando di ricerca – ha detto il dott. Ferraù- vive tutte le complessità di
una figura con una doppia anima: quella dello studente e quella del precario
della ricerca. Da studenti sarebbe quantomeno ingeneroso non apprezzare la
notevole sensibilità dimostrata da questa Amministrazione nell’aver accolto le
nostre istanze relativamente alla tassazione degli stu- denti dei cicli di
dottorato in corso, e per aver detassato i dottorandi senza borsa di studio,
rinunciando ad un contributo economico considerevole in un frangente di grande
sofferenza economica per il sistema universitario nazionale”.La
prolusione ai Corsi è stata tenuta dalla prof.ssa Lucia Risicato, ordinario di
Diritto penale presso il Dipartimento di Giurisprudenza, sul tema: “Diritto
alla sicurezza e sicurezza dei diritti: un ossimoro invincibile?”. La prof.ssa
Risicato ha offerto una affascinante lettura delle problematiche connesse al
rapporto fra diritto, società e sistema politico.
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