I 40 anni del castello di San Gaudenzio
Antesignano di una nuova vita possibile per i manieri e le residenze
storiche, da quarant’anni il castello di San Gaudenzio è sinonimo di
qualità nell’arte dell’accoglienza.
Gli ultimi quarant’anni
di storia del Castello di San Gaudenzio sono anche i primi di un’avventura
imprenditoriale che, partita quasi come una scommessa, ha cambiato i connotati
della ristorazione in un intero territorio, quello dell’Oltrepò Pavese dove nel
1977 si è affacciata una cucina moderna, ricercata, innovativa. Da allora il
Castello non ha mai smesso di reinventarsi.In un’intervista di Pier
Luigi Feltri, il direttore Maurizio Marcone racconta storia e progetti, mentre
nelle pagine di Virginia Saba occhieggiano i molti personaggi famosi che, in
questi decenni, hanno soggiornato nelle belle camere del maniero: da Paolo
Villaggio a Giucas Casella, al campione del Milan Gianni Rivera, Mariangela
Melato, a Giovanni Trapattoni, a Sandro Mazzola, al re Carlo Gustavo di
Svezia...Le immagini del parco che circonda la struttura, svelano la sua
natura fiabesca, di oasi, di luogo di delizie e del bel vivere. Alberi
secolari, autentici patriarchi, sembrano proteggere nuove fioriture, bordure stagionali
che, nella loro vaghezza, salutano le stagioni in un’alternanza senza sosta.Al
pari dei fiori, anche i piatti sulle tavole seguono l'andamento dei mesi, gli
chef hanno sempre aderito con inventiva alla linea guida della casa: essere
promotori dei prodotti del territorio, magari interpretandoli con originalità
ma con il rispetto che si deve alla tradizione del luogo. È il caso del Petto d’anatra caramellato
alla soia con quenelle di zucca berrettina che Stefano Zucchella ha preparato per Oltre e che vi
raccontiamo. Un elogio ai frutti della campagna, dei cortili, in questi mesi
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