Da Repubblica: LA SODOMA DI SADE UN TESORO NAZIONALE di Daria Galateria di ettoremar
Lo
Stato francese si sta battendo per il possesso dell’«opera più scandalosa mai
scritta»: un «vero assoluto» ancora invalicabile, troppo forte per l’uomo, come
ha scritto il critico Blanchot, ma i cui abissi restano necessari a definire il
significato dell’erotismo. Le centoventi giornate di Sodoma, che Sade compose
prigioniero alla Bastiglia, è anche il manoscritto più caro in terra di
Francia, assicurato per 12 milioni di euro. Il marchese lo aveva copiato nel
1785 in una scrittura minuscola su un rotolo di dodici metri per undici
centimetri, e nascosto in un anfratto della sua cella; ci è pervenuto solo per
caso.Dopo che il marchese fu trasferito, «nudo come un verme», all’ospizio
di Charenton e la Bastiglia presa e incendiata, il manoscritto fu
prodigiosamente ritrovato, ancora nascosto dietro una pietra, da un tal Arnoux
de Saint-Maximin — che curiosava nella cella che era stata di Sade, nella torre
detta, per antinomia, la Libertà.Passò
a una nobile famiglia di Provenza, poi a uno psichiatra berlinese, incuriosito
dalle coincidenze tra le fantasie di Sade e la Psychopathia sexualis, testo
scientifico dell’epoca; ma nel 1929 i mecenati Charles e Marie-Laure de
Noailles (nata Bischoffsheim, la Noailles discendeva dal divin marchese)
incaricano lo scrittore Maurice Heine di recuperare a Berlino il manoscritto
incendiario per farne un’edizione impeccabile — Heine disse che Sade andava
pubblicato con lo stesso rigore e appassionata cura di un Pascal.
Conteso tra
Ginevra, Francia e Italia, il fragile rotolo è acquistato nel 2014 per 7
milioni di euro da Lhéritier, discusso fondatore di una società di fondi di
investimento, Aristophil, che prometteva grossi ricavi dal mercato antiquario
di libri (18mila risparmiatori sono stati ingannati). Ora che la società è
stata messa in liquidazione, il manoscritto doveva andare all’asta da Drouot:
ma la ministra della cultura Françoise Nyssen — già direttrice delle
prestigiose edizioni Actes Sud — ha bloccato la vendita, classificando bene
nazionale il racconto abominevole e metodico dell’orgia di quattro dissoluti su
un serraglio di giovinetti e fanciulle, in un castello sperduto nella Foresta
Nera.È stata pure bloccata la vendita del Manifesto del Surrealismo di
André Breton: altra opera rivoluzionaria, che nel 1924 patrocinava insieme
Freud e Marx, l’amore e la rivoluzione, il sogno e l’azione: «Il sogno è ciò
che tende a diventare reale». Due campioni della rivoluzione — un istigatore del
1789 e un ispiratore del ’68 — sono oggi “tesori di Stato”.
Commenti
Posta un commento
Grazie per il tuo commento torna a trovarci su Alessandria post