PESCA: AUTORIZZATA LA PESCA DEL ROSSETTO E DEL CICERELLO
D.M. 14
dicembre 2017 - Autorizzazione all'attività di pesca del rossetto e del
cicerello
PALERMO, 15/12/2017 - "L'Alleanza delle cooperative
italiane esprime grande soddisfazione per la firma del decreto da parte del
ministero delle Politiche Agricole che autorizza l'attività di pesca del
rossetto e del cicerello nei compartimenti marittimi della Sicilia". Lo
dicono Giovanni Basciano (Agci-Agrital), Nino Accetta (Federcoopesca
Confcooperative) e Pino Gullo (Legacoop Agroalimentare). "Si tratta -
dicono - di una svolta storica per la pesca nel Mediterraneo che potrà
preludere a ulteriori passi per il rilancio dell'importante settore produttivo
siciliano. Un percorso lungo fatto di numerosi incontri e sollecitazioni da
parte dell'Alleanza delle cooperative che ringrazia per la decisiva
collaborazione Dario Cartabellotta, dirigente generale del dipartimento della
Pesca Mediterranea, per poter finalmente dire che anche la Sicilia, al pari di
altre regioni, ha il proprio Decreto sulle pesche speciali".“Le
scelte europee sulle quote di pesca per tonno rosso e pesce spada penalizzano i
pescatori italiani”. Così Federcoopesca-Confcooperative nel commentare
l’accordo raggiunto in queste ore a Bruxelles sulle possibilità di pesca per il
2018 nell’Atlantico, nel Mare del nord, Mar nero e Mediterraneo. Il regolamento
adottato riguarda l’Italia per la pesca del tonno, del pesce spada e del pesce
azzurro.“Se per il tonno rosso -spiega l’associazione- possiamo
registrare un aumento delle quote su base triennale, che consente di dare
stabilità al comparto in una ottica di crescita bilanciata, dobbiamo però
registrare per l’Europa un – 4% nella chiave di ripartizione dei quantitativi
massimi di cattura da distribuire tra i vari Paesi; conseguenza, questa, di un
infelice negoziato condotto lo scorso novembre a Marrakech. Aumenta per tutti –
prosegue Federcoopesca – il totale ammissibile di catture ma all’Europa
spetterà una fetta più piccola rispetto al passato: il 55,05%, contro il 59,24%
dello scorso anno. Una decisione che tocca più da vicino Spagna, Francia e
Italia, principali produttore nella Ue”. Continua a leggere…..
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