Pensioni d’oro, Renzi contro Di Maio: ‘Vuole risparmiare 12 miliardi? Folle, così taglia quelle da 2300’. ‘No, piano pluriennale’
Il segretario Pd ha replicato alla proposta del leader M5s
dopo che ha presentato il piano di recupero fondi per abolire la legge Fornero.
Che però ha specificato: "Intendevamo colpire solo quelle oltre i 5mila
euro e in più anni"
Tagli alle pensioni d’oro, sì. Ma
quali? Matteo Renzi e Luigi Di maio litigano
sul piano di risparmio da 12 miliardi di euro lanciato dal candidato premier
M5s solo ieri. “Folle, così taglia quelle da 2300 euro”, ha attaccato il
segretario Pd su Facebook. I grillini a quel punto hanno specificato che, il
piano è pluriennale e che comunque “intenderebbero colpire quelle da oltre
5mila euro netti al mese”. “Renzi non faccia fakenews“, hanno
scritto in una nota, “per distrarre dallo scandalo di bancopoli che colpisce
Boschi e il suo partito”. Parole che non bastano secondo i parlamentari Pd:
“Dopo due giorni di affermazioni e smentite, oggi i 5 stelle scaricano Di Maio
ma continuano a dare numeri a caso. Ignoranti e in malafede”, ha detto il
senatore dem Stefano Esposito.Tutto è nato da un’intervista di Luigi Di Maio a
Radio Anch’io del 15 dicembre: in quell’occasione il leader M5s ha annunciato
che, se verranno eletti, si impegneranno a superare la legge Fornero grazie ai
fondi ottenuti dai tagli alle pensioni d’oro. “Vogliamo superarla, a partire
dai lavori usuranti e poi gradualmente allargarla a tutti e riportare l’età
pensionabile all’epoca pre Fornero. Per farlo ci concentreremo sulle pensioni
d’oro (che ci costano 12 miliardi) e sui 50 miliardi di sprechi dello
stato. Del resto la legge Fornero ci era stata chiesta dall’Europa per ridurre
il debito pubblico ma non mi sembra sia servita a molto. Piuttosto noi pensiamo
che con investimenti e tagli agli sprechi possiamo ottenere risultati
migliori”.
Al giornalista che metteva in dubbio la possibilità di recuperare i
12 miliardi ha replicato: “Sì, sono 12 miliardi – ha insistito Di Maio –
possiamo iniziare dai lavori usuranti poi negli anni successivi abolirla del
tutto attingendo dai 50 miliardi di sprechi del bilancio dello
Stato che non certifico io ma il centro studi di Confindustria”.Il segretario
Pd oggi è tornato sulla questione e attaccato Di Maio: “Il Movimento 5 stelle
ha proposto di recuperare 12 miliardi di euro tagliando le
pensioni d’oro. Al giornalista Rai che restava stupito per la cifra, Di Maio ha
detto in modo sprezzante: ‘Certo che sono 12 miliardi, veda bene’. Noi abbiamo
visto bene. Se vogliamo prendere 12 miliardi di euro dalle pensioni dobbiamo
tagliare a chi prende 2.300 euro di pensione. Ci rendiamo conto? Qualcuno
può legittimamente dire che duemila euro di pensione sono una pensione d’oro? A
noi sembra folle”. Renzi è anche tornato sulla dichiarazione di Di Maio che,
sempre nell’intervista a Radio Anch’io, ha detto si impegnano a mantenere gli
80 euro: “Continuo”, ha scritto il segretario Pd, “a insistere sui temi di
merito per questa campagna elettorale: gli 80 euro ieri, le
pensioni oggi, vedremo che cosa si inventeranno domani. Ma il punto è un altro.
Noi in questi anni abbiamo fatto tanta fatica a rimettere il segno più nelle statistiche
del Paese: il Pil, l’occupazione, la fiducia. E adesso davvero c’è qualcuno che
vuole sciupare tutto affidando il Governo a chi non riesce neanche a leggere i
numeri di un bilancio? Andiamo avanti, amici. Avanti insieme”.Nello
specifico per risparmiare 12 miliardi in un anno sulle pensioni superiori
a 5.000 euro al mese bisognerebbe non pagarle più. Gli assegni che superano
questa cifra, infatti, secondo gli Osservatori statistici Inps riferiti
all’inizio del 2017, sono 145.039 per una spesa complessiva di quasi 12,3
miliardi. La spesa per le pensioni “d’oro” pubbliche, infatti è pari a 7,65
miliardi (88.753 assegni per 6.634 euro medi al mese per 13 mensilità) mentre
quella per pensioni oltre i 5.000 euro del settore privato è pari a 4,64 miliardi.
Se invece di guardare alle singole pensioni si guarda ai beneficiari di
prestazioni pensionistiche (e quindi di reddito pensionistico in capo a una
persona) i dati più recenti dell’Inps ci dicono che i pensionati che ricevono
oltre 3.000 euro al mese (oltre questa cifra non c’è più distinzione) sono 1,1
milioni per un importo complessivo percepito di 57,79 miliardi. Per
recuperare 12 miliardi in un anno dai pensionati che contano su oltre
3.000 euro al mese sarebbe necessario tagliare il loro reddito di circa il 21%.
Diverso sarebbe naturalmente se il taglio dovesse essere pluriennale. Peraltro
sul tema del blocco delle pensioni in essere rispetto all’inflazione (meno
pesante di questo eventuale taglio) si è già espressa negli anni passati la
Corte Costituzionale.
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