Il ricercatore Djalali costretto a confessare alla tv iraniana: «Sono una spia»

Alla fine, come in un copione di una tragica storia già scritta, è arrivata la confessione in tv, probabilmente estorta. Ahmadreza Djalali, 46 anni, il medico iraniano arrestato a Teheran nel 2016 con l’accusa di spionaggio e condannato a morte a ottobre, ha «confessato» alla televisione di Stato di aver spiato il programma nucleare iraniano per conto di una nazione europea - senza nominare quale - in cambio di soldi e della residenza in Svezia. Il suo arresto e la sua condanna alla pena capitale avevano suscitato grande scalpore in Italia, dove Djalali ha lavorato, e da dove era partita una mobilitazione scientifica, politica e diplomatica in sua difesa. Accuse che il medico e scienziato ha sempre smentito fino alla confessione di oggi in tv. Continua a leggere…….

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