ROMA LA CRISI DEGLI ARTIGIANI , BEAUTY BOOM, di Silvia De Angelis


Di mestieri come baullari e conciatori rimangono solo le vie a loro intitolate, ma anche gli artigiani attuali faticano e fanno i conti con sfruttamento e lavoro povero. In base al rapporto dell'Eblart, ente bilaterale per l'artigianato del Lazio, realizzato da Roma Tre e presentato con Cgil, Cisl e Uil, le imprese artigiane registrate nella provincia di Roma sono 66 mila di cui 41 mila dentro i 15 municipi. Sono duemila in meno rispetto a 10 anni fa: 8 su 10 sono aziende personali, al massimo due dipendenti. Se si isolano invece le manifatture, il crollo è del 40 % e passa, da 11 mila a 7 mila artigiani: a rischio barbieri, sarti, calzolai, orafi, pasticceri, panificatori.

In crisi anche il commercio: botteghe e laboratori registrano un - 34% e passano da quattro a tremila, soprattutto in centro a causa dei negozi di bassa qualità e del caro affitti: "Paghiamo più di 4.500 euro al mese - sospira Massimo Rietti, della salumeria Ciavatta, dal 1964 in via del Lavatore - Ci difendiamo con la qualità, ma qui è tutto un B&b". Sopravvive chi è proprietario delle mura. In aumento, invece  le beauty di qualsiasi genere, unghie,capelli, massaggi, ecc.(la repubblica)


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