La scrittrice Silvia De Filippi si presenta ai lettori del blog - biografia e libro
La scrittrice Silvia De Filippi si presenta ai lettori del blog - biografia e libro
di Pier Carlo Lava
Siamo lieti di presentare ai lettori la biografia e il libro “Confidenze Celate” della scrittrice Silvia De Filippi.
Silvia De Filippi, classe 1977, è nata e vive a Roma. Laureata in Sociologia con indirizzo comunicazione e mass media, giornalista pubblicista, è attualmente impiegata nel settore medico.
Amante della lettura, della scrittura, della musica, dello sport, ha ballato il tango argentino, praticato lo yoga e il Thai Chi Chuan.
Ha studiato materie di medicina alternativa, in particolare alcune tecniche di massaggio ayurvedico, l’aromaterapia, il Reiki, lo Jin Shin Do.
Ha fatto la volontaria come clown-dottore presso l’ospedale Bambin Gesù di Roma.
Si dedica alla realizzazione di creazioni Handmade.
È una giovane scrittrice emergente che mette cuore e passione in ciò che fa.
Ha vinto il premio letterario nazionale Emozioni 2019, sezione poesie, con il testo “Al figlio che vorrei”.
Ha ricevuto una menzione d'onore alla 2 edizione del Premio Letterario "Parole sotto l'albero" 2019 sezione poesie, con il testo "Il Natale che vuoi" promosso dall'associazione Eterna.
"Confidenze Celate", di Silvia De Filippi
Introduzione
«Nei momenti difficili usate uno specchio, vi scorgerete sia la causa, sia la soluzione», disse Lao Tzu. Voglio presentarmi così, con questo concetto, perché nel lungo percorso della mia vita, fatto di tante anguste salite, sofferenza, fatica, gioie e discese mai apprezzate e comprese profondamente, ho capito che, in fondo, siamo noi a decidere come sentirci e a disporci nel modo migliore per cambiare i nostri pensieri, le nostre abitudini malsane al fine di riuscire, faticosamente, a fare pace con noi stessi.
Il processo di cambiamento avviene soltanto percorrendo un sentiero: quello che, una volta intrapreso, ci consente di metterci in discussione alimentando la voglia, la forza e il coraggio di comprendere davvero chi siamo; ricontattando parti di noi celate con grande maestria – per nascondere dolori, insicurezze, paure e sentimenti – senza le quali finiremmo per ritrovarci, un giorno, a vivere una vita non in sintonia con ciò che siamo davvero, pena un prezzo molto alto da pagare.
Amo scrivere da sempre, la scrittura è stata per me un potente strumento per esprimere indisturbata tante emozioni, pensieri e sentimenti timidamente custoditi dentro al mio cuore, quando non chiusi ermeticamente a chiave.
Ma, presto o tardi, lo spazio si riduce, la confusione prende il sopravvento e giunge il momento in cui non è più possibile accantonare i problemi e far finta di nulla.
Ho iniziato da molto piccola ad avere problemi di salute e questo ha profondamente segnato la mia vita, l’ha cambiata alimentando stanchezza, ribellione, inquietudine e frustrazione. Non mi sono mai arresa. Ho sempre cercato con forza, e a tratti con disperazione, nuove soluzioni. Eppure la strada si è rivelata così tortuosa e in salita che in alcune occasioni ho ceduto e sono crollata. In quei momenti bui non riuscivo a scorgere alcun raggio di luce e temevo di non farcela.
Nel corso del tempo, e a seguito di altri momenti di sofferenza, ho compreso di aver commesso un grande errore: quello di identificarmi solo con la malattia, dimenticandomi chi fosse Silvia, la sua essenza, il suo coraggio, le sue risorse, la sua tenacia il suo cuore.
Ho sempre avuto l’umiltà di chiedere aiuto, perché in me ha sempre prevalso il desiderio di stare meglio, di comprendere e di conquistare almeno in parte quella leggerezza così disperatamente inseguita.
Ho combattuto tante battaglie, stereotipi e pregiudizi, mi sono affannata e ho lottato per essere riconosciuta per ciò che ero davvero.
Ho alimentato un mare di aspettative, spesso disattese, che mi hanno fatto soffrire. Nella testa conoscevo le risposte, ma non ero in grado di comunicarle al cuore e così impattavo in schemi ripetuti un milione di volte. Errori in cui era facile incappare, perché la sostanza del problema era sempre la stessa, ma si ripresentava sotto forme diverse. Perché io ero sempre la stessa.
E sapete qual è il paradosso? Che mentre cerchiamo risposte, accoglienza e comprensione, non ci accorgiamo di essere il nostro censore più severo.
Nel mio caso, era con me stessa che dovevo far pace, ed era me stessa che dovevo iniziare a rispettare.
In quegli anni non ho vissuto la vita, l’ho mangiata, impegnandomi in numerosissime attività, siano esse state di natura lavorativa, medica, sportiva o ludica. E mentre facevo una cosa, già pensavo alla prossima che avrei voluto fare. Sempre in affanno, non riuscendo mai fino in fondo a godermi il viaggio né tanto meno le esperienze meravigliose che la vita mi regalava.
Facevo i conti con la sofferenza del corpo, ma al tempo stesso non ero capace di rispettarlo, né tanto meno di accettarlo. Volevo il riscatto dei momenti in cui ero stata male e mi imponevo ritmi insostenibili. Poi, però, il conto puntualmente arrivava, ed era sempre più salato.
Tutt’oggi ci lavoro su, e credo che il peggior nemico del cambiamento sia l’abitudine a quanto ci è familiare, perché, seppure nella sofferenza, nel nostro intimo conosciamo la strada giusta, nonostante i nostri pensieri volti alla negatività siano abili a convincerci che non sia praticabile. Cambiare spaventa. Ma quando la sofferenza è diventata più forte della paura del cambiamento, ho trovato le risorse per rinascere. Con paura, a piccoli, piccolissimi passi.
Ho capito che sono poche le persone in grado di cambiare, e che ero io a dover superare delle difficoltà e ad approcciarmi in modo diverso, talvolta senza più aspettarmi nulla in cambio e prendendo le giuste distanze.
Ho capito che alcuni sentimenti, paure e stati d’animo sono comprensibili a pochi, pochissimi, e che in fondo si è sempre un po’ soli.
Ho capito che è importante saper riconoscere le persone e valutare il pulpito dal quale dispensano le loro prediche. E sono diventata intollerante verso coloro che hanno sempre la presunzione di insegnarti a vivere quando, della loro stessa vita, non hanno ancora compreso nulla.
Ho capito che il dolore non è mai fine a se stesso, ma ha sempre qualcosa da insegnarci.
Ho capito che, al di là dei nobili dettami dei doveri, ci sono preziosi piaceri a cui non dobbiamo rinunciare. E che la ricerca di ciò che ci piace e che ci dà gioia alimenta la nostra energia, che è necessaria per vivere meglio.
Ho capito che rallentare giova alla mente e al corpo e che il silenzio è spesso la migliore delle compagnie.
Ho capito che solo cercando un’armonia tra mente, cuore, corpo e anima è possibile trovare un po’ di pace.
Ho capito che, nonostante gli sforzi, avevo concentrato troppa energia nel combattere il passato, dimenticando di quanto fosse importante e necessario concentrarsi sul presente per saltare in un futuro migliore.
E ho capito, finalmente, che potevo e che dovevo fidarmi di me stessa.
Credo in qualche modo che il percorso della vita sia fatto sempre di salite e discese, ma credo anche che, regolate tante emozioni dentro di noi, si possa affrontare tutto meglio. Lasciando anche che il tempo faccia il suo corso. Perché le cose arrivano quando noi siamo pronti a riceverle.
Nonostante abbia imparato e compreso tante cose, rimango una persona curiosa, a volte impaziente, attratta da nuove esperienze e sempre pronta a mettersi in gioco, combattendo quel senso di noia che mi spinge a sperimentare il nuovo.
Questa raccolta di prose nasce proprio da questo mio percorso. È stata scritta in momenti diversi, con stati d’animo diversi, idee diverse, sogni e speranze diverse. Il mio augurio è quello che tu possa trovare nelle mie parole spunti di riflessione, affinità, conforto e, perché no, qualche risposta.
Ringrazio quelle poche persone speciali che hanno, insieme a me, creduto in questo progetto e che mi hanno sempre sostenuta e incoraggiata con tutto l’amore e la saggezza possibili.
Buona lettura. foto: https://www.mondadoristore.it/
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