Fasi e CONI, insieme per vincere le olimpiadi della prevenzione

Secondo una ricerca condotta dall’Istituto G&G Associated, appena il 46% dei dirigenti svolge una attività sportiva costantemente. Il 76% ammette di non sottoporsi a screening ed esami diagnostici con regolarità. Il 79% ritiene essenziale controllare i fattori di rischio (quali fumo, alcol, ecc.) ma solo il 29% si rivolge ad un medico per una visita specialistica preventiva. Il 23% ricorre alla prevenzione dei disturbi cardio-vascolari mentre solo il 12% fa controlli preventivi contro i tumori.
Guardando al dato campionario per fasce d'età, si riscontra che i giovani manager hanno una "condotta" peggiore degli over 50. Il 41% dei dirigenti sotto l'età media non fa controlli medici per la pratica sportiva, anche quando questa è esercitata in modo costante. In termini complessivi, un dirigente su due si rivolge al medico di base. A cui si aggiunge un 17% che si affida ai centri per la medicina dello sport
Cosa vogliono indicare questi dati? Che non esiste ancora una cultura, tra i manager come nel resto
della popolazione, della prevenzione né una piena consapevolezza della necessità di condurre uno stile di vita sano. Sport, stili di vita e prevenzione, infatti, sono tre fattori che vanno di pari passo quando si guarda alla salute complessiva delle persone. Per questo il Fasi ha stipulato una convenzione con il CONI che consentirà ai dirigenti di usufruire delle strutture dell'Istituto di Medicina dello Sport del Comitato Olimpico.
L'iniziativa nasce da un progetto più ampio che coinvolge tutti i dirigenti iscritti. Prevenire è meglio che curare. Il Fasi, con il sostegno di Federmanager e Confindustria, ha avviato negli ultimi anni un progetto per la prevenzione sanitaria che punta anche a costruire una cultura degli stili di vita. "Con il CONI ci siamo posti l'obiettivo di offrire una fotografia fedele degli atteggiamenti della classe dirigente nei confronti dello sport e della prevenzione sanitaria, e di fare qualcosa di concreto per incentivare le buone prassi. Oggi abbiamo avviato una partnership virtuosa che può dare un contributo al Paese", ha affermato il presidente del Fasi, Stefano Cuzzilla, presentando il progetto a Roma.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha valutato che l'inattività fisica rappresenta il quarto fattore di rischio per la mortalità globale. “Noi c’entriamo molto con questa nuova forma di convenzione tra il Fasi e l’Istituto di Medicina dello Sport – ha spiegato il presidente Malagò – e dobbiamo essere all’altezza della situazione perché oggi ci sono molti competitor nel mondo della medicina e dobbiamo dimostrare che questo brand “CONI” oggi può essere altrettanto di livello come lo sono le Istituzioni, qualcuna privata, che offrono servizi sul mercato. Siamo pubblici e c’è una mission sociale, per questo motivo – conclude - questa iniziativa può esserci di notevole aiuto”.
Insomma, il Fasi si candida a vincere le olimpiadi della prevenzione.
FASI

Fondo Assistenza Sanitaria Integrativa

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