Balza: una iniziativa coraggiosa… subito abortita


Il ventiquattro luglio scorso la Corte Suprema di Cassazione ha stabilito, con una sentenza tanto storica quanto mostruosamente tardiva, che i Comuni – nello specifico quello di Livorno – hanno diritto ad incassare l’Ici-Imu sugli edifici, non adibiti a luogo di culto, di proprietà della chiesa.
Il governo pretofilo del Presuntoso Toscano si è subito affrettato a rassicurare i propri padrini – la Conferenza Episcopale Italiana, guidata dal cardinale genovese ultrareazionario Angelo Bagnasco, che ha subito cominciato con il suo usuale ricatto del “se è così allora chiudiamo” – che la Legge, come al solito, non è affatto uguale per tutti, e le scuole paritarie continueranno a non pagare quanto dovuto.
Questo è il quadro della situazione nazionale, ma in Liguria non tutto va come pretenderebbero i servi papisti; qui c’è un signore – che di professione fa il sindaco del Comune di Bogliasco (Ge), oltre ad essere uno dei principali esponenti della nuova formazione
politica socialdemocratica denominata Possibible – il cui nome è Luca Pastorino: costui ha deciso di provare ad imporre, al parroco della cittadina da lui amministrata, il pagamento dell’Ici-Imu su un asilo, “Il Girotondo”, e la casa di riposo per anziani.
Questa era la situazione fino a lunedì ventisette luglio; il giorno dopo, ecco la ‘sorpresa': il parroco della cittadina levantina piagnucola che “non siamo mica un istituto privato che opera per lucro e ha degli utili” (Il Lavoro/pagine genovesi di Repubblica, pagina IV, articolo a firma Marco Preve), e l’audace (!?!) sindaco fa marcia indietro, dichiarado che non opporrà ricorso alla sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale che nei mesi scorsi, proprio su questi temi, gli aveva dato torto.
Trovo piuttosto originale la scusa del ‘signor’ Silvio Grilli, il responsabile della parrocchia bogliaschina: a parte il fatto che non credo proprio che la sua ghenga curi gli anziani e faccia scuola ai bambini ‘gratis et amore dei’ – non penso che non esista alcun tornaconto pecuniario, e che il totale delle rette pagate dagli utenti corrisponda, al centesimo, al totale delle spese vive sostenute dai due enti – vorrei sapere se il prete in questione è a conoscenza del fatto che l’Ici-Imu si paga indipendentemente dal fatto se l’immobile frutta o meno un canone di affitto.
Infine, al Governo centrale vorrei porre una questione, visto che si parla tanto di equità sociale: amerei sapere se non ritengono – l’Autocrate Fiorentino e la sua cricca – che sia giunto il momento di attuarne almeno un po’, costringendo la schifosa pretaglia a pagare le tasse come tutti i cittadini laici.

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