“Le molliche del commissario” di Carlo F. De Filippis: dove c’è un colpevole c’è sempre una traccia

by Oubliette Magazine 
“Don Riccardo concentrò lo sguardo su un punto; avrebbe giurato di aver visto un movimento. Spaziò verso destra quando un refolo di vento, quasi una brezza, gli sfiorò i capelli e l’urto andò ad infrangersi sul polso, proseguì sulla fronte per passare infine sul cranio come un aratro. 
Fu una sorpresa enorme, maggiore del dolore che, per il momento, tardava a manifestarsi. Un grande spavento. Solo un grande spavento”.
Le molliche del commissario
Avrei voluto essere un’appassionata dei gialli di Simenon, per capire più a fondo i parallelismi che Carlo F. De Filippis fa nel suo romanzo d’esordio “Le molliche del commissario” (Giunti Editore, 2015). 
In particolare, egli cita “I fantasmi del cappellaio” di Georges Simenon fra i gusti di lettura di uno dei protagonisti,  e chiave di volta per interpretare l’intricato mistero.

L’autore ha previsto una serie che abbia come protagonista Salvatore Vivacqua – Totò solo per pochi intimi -, siciliano cinquantenne, trapiantato da anni a Torino, commissario della ... http://oubliettemagazine.com/2015/07/31/le-molliche-del-commissario-di-carlo-f-de-filippis-dove-ce-un-colpevole-ce-sempre-una-traccia/

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