“Adesso la sinistra fa le stesse cose che contestava a B.” (Wanda Marra)

L’INTERVISTA  Giulia Bongiorno.
La legge delega sulle intercettazioni mi sembra un replay di quello che è successo con il falso in bilancio: da quando c’è Renzi stiamo assistendo a una retromarcia da parte del Pd su una serie di questioni che erano state portate avanti per anni”. Giulia Bongiorno, avvocato penalista di chiara fama, che per An fu anche Presidente della Commissione Giustizia della Camera, non si capacita. “Questa cosa mi fa impazzire”.   Come valuta il falso in bilancio?   Per anni si era detto che il falso in bilancio era stato depenalizzato da Berlusconi. Ma questo nuovo falso in bilancio,come documentato dalla sentenza della Cassazione, è una maxi maxi depenalizzazione.   Nella legge si elevano le pene e si   accorciano i tempi della prescrizione.   Sì, ma è un fatto di facciata. Dopo che Renzi ha detto che la legge sarebbe stata una svolta, hanno tolto una frase fondamentale per punire il falso in bilancio: hanno eliminato i falsi che si basano su valutazioni, amputando il provvedimento. I bilanci si basano
su valutazioni. Renzi fa un provvedimento e poi lo svuota, replicando il suo modo di essere: tanto fumo, poco arrosto.   E sulle intercettazioni?   Vorrei partire dal metodo. Per anni il Pd aveva una precisa posizione: “Non riteniamo che si debba intervenire, serve a voi, ci sono cose più gravi e urgenti. Se voi volete lo facciamo”. E ora c’è un dietrofront totale. Un partito deve avere un manifesto sulla giustizia.   Lei si dimise da presidente della   Commissione Giustizia dopo l’approvazione della norma Daddario,   quella che introduceva il carcere   per i giornalisti. Perché?   All’epoca ero relatrice del ddl intercettazioni e le mie dimissioni furono tra le cause della rottura tra Berlusconi e Fini. Ma credo nel diritto di cronaca.   Alla fin equesta maggioranza però ha modificato la norma che puniva i giornalisti con il carcere.   Ogni volta che viene fuori una di queste norme si fa marcia indietro Chi è  Giulia Bongiorno è uno degli avvocati penalisti più noti d’Italia. La sua fama parte dall’ assoluzione di Giulio Andreotti. È stata eletta alla Camera con An e Pdl   per il problema del consenso.   Ma non pensa come Scarpinato che anche nella formulazione attuale(sonopunitesololeregistrazioni che non servono né al diritto di cronaca, né a quello di difesa) si disincentivi il contributo dei cittadini all’accertamento dei reati?   Vorrei chiedere a Scarpinato quale grande contributo investigativo hanno avuto i cittadini nei processi attraverso la captazione.   Quindi la norma così va bene?   Non mi convince il fatto che l’unica parte specifica in una legge delega molto generica sia quella. Vorrei capire per chi è stata fatta. Non so a chi serve ma una cosa così specifica serve a qualcuno.
Articolo intero su Il Fatto Quotidiano del 30/07/2015.




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