C'E' RIMASTO
C'è rimasto del sugo sopra il piatto, un rigagnolo rosso, smorzato nella scia da punteggiature scure, forse basilico o qualche altro odore, bollito e sfatto per la lunga cottura, e naviga come un lembo di fiume attraverso la pianura, fermo, stabile ma incisivo, un fiume rosso nel bianco della neve di un piano in ceramica, liscio come l'olio. Ci sono tuttavia al bordo delle due rive, i bordi del sugo che pare abbia pure alzato, due enormi marchingegni di alluminio lucidato, uno munito di tridente e inarcato, l'altro dalla forma sottile ma lunga, come una spada, ma dalla lama molto più assottigliata e larga, insomma una forchetta e un coltello che a confronto del piccolo screzio di colore rosso, paiono infierire per la loro grandezza.
C'è rimasto sul piatto, ancora un velo di sugo, rimanenza di un primo interessante, forse una pasta fresca o secca ben condita, c'è rimasto soltanto il gusto nel palato di un tempo che non è mai più tornato e le posate, i piatti e pure i sughi persi e abbandonati non hanno più valore, di quello proprio di essere comparse di una tavola imbandita, che non fa più rumore.
C'è rimasto sul piatto un cuore rosso come il sugo, che scivola nel bianco di vuoto colore, per perdersi chissà per quanto e per dove.
Roberto Busembai (errebi)
Immagine web
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