SULLA SPINTA DI UN RITORNO, DI STEFANIA PELLEGRINI
Nel passo fiacco di un venticello afoso
va il salutare del mare
alla pineta.
Accerchia il mezzogiorno estivo
sciogliendo nodi del passato,
in un affiorare lento
di struggenti note
assiepate tra mura salmastre
delle case sul lungomare.
È nostalgia,
che stilla umori inquieti
in forma di nubi sparse,
mi prende per mano
verso scorci, strade
di quand’ero bambina.
E si risveglia la favola tenera
alla vista della vecchia scuola,
la casa con la terrazza sul tetto,
la dismessa stazioncina
nell'odore di resina
di certi giorni,
respirati all'ombra della pineta.
Sulla spinta del ritorno
il ricordo srotola i suoi papiri
ma il rimando di giorni felici
ha struggimento di cose perdute,
un ritrovarsi a fatica
tra case demolite
e spiagge alterate dalle ruspe.
Un vuoto mi s’apre dentro
ma subito s’annulla,
quando di voi,
pilastro delle mie radici,
ritrovo il fiato nella voce
che sale dal mare in languida presa.
Stefania Pellegrini ©
(Inedita - Diritti riservati)
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