IL GELSOMINO, DI STEFANIA PELLEGRINI
Candido bianco schiude
le tenere gemme
e un pensiero matura
sul tocco
di delicate dita.
Oh madre, le ruvide mani
che strinsi un'ultima volta
ancora ne sento
fermo tra le mie il tepore.
Ritorno
dove la voce si spense
ingoiata dal crudo silenzio
oltre la siepe
che il tempo mostra
limite assoluto
alla mia vista.
E il desiderio si erge
muto, in questa nuova
primavera
che mi regala
profumo soave di te
tra le nivee stelle
del gelsomino.
Stefania Pellegrini ©
le tenere gemme
e un pensiero matura
sul tocco
di delicate dita.
Oh madre, le ruvide mani
che strinsi un'ultima volta
ancora ne sento
fermo tra le mie il tepore.
Ritorno
dove la voce si spense
ingoiata dal crudo silenzio
oltre la siepe
che il tempo mostra
limite assoluto
alla mia vista.
E il desiderio si erge
muto, in questa nuova
primavera
che mi regala
profumo soave di te
tra le nivee stelle
del gelsomino.
Stefania Pellegrini ©
Un struggente e nostalgico ricordo suscitato dal candore e dal profumo intenso di gelsomino. La mancanza di una persona cara si acuisce con il ricordo di un gesto frequente ormai perso e non più raggiungibile se non con un pensiero devoto. Melodiosi e dolci scorrono i tuoi versi, coinvolgenti ed emozionanti.
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