Tira aria di Euroinciucio
L'isteria collettiva
del dopo Brexit ha gettato gli eurocrati nel panico. Così, Paese per Paese,
iniziando dalla Spagna e passando per l'Italia, si respira aria di "grandi
coalizioni" in chiave "anti populista". Con buona pace di
elettori e democrazia...
(di Federica Venni - http://www.lintraprendente.it) - La Brexit genera mostri. Dopo che intellettuali,
editorialisti, saggisti e soloni della prima ora ci hanno deliziato con le
analisi sul voto puntando il dito contro
elettori vecchi, razzisti e ignoranti, in questo inizio di
settimana è la volta della controffensiva “politica”. Per contrastare, dunque,
questo fantomatico gregge di capre che si fa così facilmente infinocchiare dai venti
populisti (ah, la semplificazione) che
ormai soffiano da e verso ogni parte del Vecchio Continente – si affina l’analisi
– serve correre ai ripari. Così, nel clima di generale e isterico allarmismo che si sta generando tra le anime
europeiste, ecco che spunta l’inciucio
come panacea di tutti i mali. Mascherato
da “Grande Coalizione” o da “Governo
di Unità Nazionale” l’orrido patto tra
forze politiche opposte sarebbe oggi non solo giustificato, ma profondamente
legittimato nel nome della difesa del bene comune contro le derive separatiste. Quale sia, poi,
questo bene comune, ancora non è chiaro. Certo non quell’Europa meramente punitiva e
burocratica a cui siamo stati abituati fino ad oggi. In
difesa della quale, però, si ergono appunto gli scudi della
realpolitik di Bruxelles e dintorni.
realpolitik di Bruxelles e dintorni.
Basta vedere cosa è successo in Spagna. Qui, dove l’ondata emotiva della Brexit ha fortemente
penalizzato le forze anti sistema come Podemos e Ciudadanos
che hanno perso voti in favore dei partiti tradizionali e dove però non si è
raggiunta una maggioranza sufficiente a formare un governo stabile, inizia a girare l’idea di formare una “Grande
coalizione” tra popolari e socialisti. L’idea è del Pp di Mariano Rajoy, vincitore dimezzato delle urne di due giorni fa: l’altro
grande partito, il Psoe di Pedro
Sanchez, per ora ha detto no. Anche se è probabile che, alla luce di un
labor limae sui programmi, possa
rivedere le sue posizioni.
Dalla Spagna all’Italia, poi, è un attimo. Il Foglio lo spiega, anzi lo auspica, senza troppi giri di parole: «Oggi
in Spagna, domani in Italia» è il titolo di un pezzo del direttore Claudio
Cerasa. Per il giornale che fu di Giuliano Ferrara, grande sponsor del patto
del Nazareno, «Non c’è alternativa alla gran coaliciòn. Il percorso doveroso di
Rajoy e Sànchez» è speculare ad un eventuale governo di «Renzi e Berlusconi» in Italia. «È dura» cerca di indorare la pillola
Cerasa, «ma per combattere l’instabilità c’è solo un modo Possibile». Non basta
dunque l’orrido patto nazarenico che ormai si consuma sotto banco, ma manca ancora – e per
fortuna – un’istituzionalizzazione. Ci vuole la benedizione ufficiale.
Ci basta? Certo che no. Lo stesso
obbrobrio, ovvero la morte della democrazia e della politica, rischia di
materializzarsi a livello europeo. A paventarlo è nientepopodimeno che il
centrista inciucista per antonomasia, Pierferdinando Casini. Dalle colonne del Sole 24 Ore di domenica lancia infatti la sua proposta: Ppe
e Pse uniti contro il populismo. Una sorta di Partito della SovraNazione europea con popolari e socialisti
intruppati nello stesso calderone nel nome dell’anti-lepenismo. Già, perché la convinzione è ormai la stessa
ovunque, anche se declinata in diversi gradi di ipocrisia: e cioè che chi si fa
prendere la mano col voto “populista”, di destra o di sinistra che sia, di
Podemos come del Front National, è solo un cretino che si abbandona alla protesta anti-sistema per poi
pentirsene. E allora, per questo elettore con l’anello al naso, serve una
badante. Che decida per lui e per il suo bene, rinvigorendo proprio quel
sistema, quell’estabilishment contro cui egli stesso si esprime alle urne. Eccolo dunque, il famoso bene
comune a cui tutti, ultimamente, si ispirano: non è però, guardacso, l’interesse
del cittadino, bensì il disperato tentativo i tenere in piedi un apparato,
quello europeo, che fino ad ora non ha mai funzionato. E che è la stessa causa dei
populismi contro cui si schiera.
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