SOLITUDINE, Vittorio Zingone

SOLITUDINE
Solitudine, indefinibile occhio di ciclone
dove il silenzio le tende ha innalzate!
Come la notte che non spera giorno,
luce irreale d'astro sconosciuto,
la solitudine ha esangue il viso,
preda la mente a tacita follia.
Abbaiare rapido di cani,
lame scintillanti di coltelli,
rotaie consunte
e treni che non posano giammai...
Sempre nel cielo il sole folgorante
e di notte la fascinosa luna;
come pietre trattener le lacrime
gettate oltre il tempo, in lande arcane?
Come potere svincolare l'anima
dalle mille maglie gordiane
che la tengon stretta
nell'occhio del ciclone?
E vanno i tempi come fiumi al mare
e vane creature il cambio si danno
sull'orlo periglioso degli abissi
tra l'Essere assoluto e il non essere...
Antologica Atelier Edizioni - poesie 2016


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