Euro2016 - Islanda, una favola sotto il vulcano

Rai News
 La favola dell'Islanda alla sua prima partecipazione a una grande manifestazione calcistica. Curiosità e tifo scatenato per la squadra rivelazione degli Europei 2016.
28 GIUGNO 2016
La favola calcistica della piccola Islanda piano piano si sta facendo leggenda. Alla sua prima partecipazione a una grande manifestazione, la nazionale islandese approda ai quarti dopo aver eliminato i leoni inglesi, sostenuta da tutto un paese, 332mila abitanti di cui l'8% è approdato in Francia per sostenere dal vivo la squadra. I restanti non sono stati da meno: in migliaia si sono riversati nel centro di Reykjavik per guardare tutti insieme la partita. Ed è stato così anche per le gare precedenti, con un popolo intero davanti alla tv tanto che sono state raggiunte punte di share al 99,8% per la sfida con l'Ungheria. E adesso è caccia al biglietto aereo per la Francia.
Il tifo su twitter
 Senza contare il tifo travolgente delle istituzioni su Twitter con l'hashtag #aframisland (Forza Islanda). Così, l'ambasciata islandese nel Regno Unito ritwitta il post di Lineker, ex attaccante dei Tre Leoni, ora commentatore BBC, che ha scritto: "La peggior sconfitta nella nostra storia. L'Inghilterra è stata battuta da un Paese con più vulcani che giocatori professionisti. Ben fatto, Islanda". Il Ministero degli Affari esteri islandese risponde con un grafico, neanche troppo politicamente corretto, a chi gli chiede come sono stati selezionati i calciatori della rosa: al numero degli abitanti dell'Islanda, si legge, sono state sottratte tutte le categorie senza i requisiti per giocare. Dunque donne, bambini, addetti all'osservazione e allo studio dei vulcani, sismologi, pastori, medici e malati, tifosi in trasferta, fisioterapisti. Il numero ottenuto è 23, calcolando che l'allenatore è svedese, precisano.
 L'allenatore dentista e il portiere regista
 E una delle curiosità su questa nazionale-rivelazione riguarda proprio l'allenatore, non uno, bensì due, lo svedese Lars Lagerback e Heimir Hallgrímsson, ex calciatore e dentista che viene dalle isole Vestmann, dove ci sono pulcinelle di mare, e un unico comune abitabile Heimaey, 4 mila anime. Non è il solo ad avere un "doppio lavoro". Anche il portiere Halldorsson è un regista televisivo e di documentari "prestato al calcio". Ha anche collaborato alla realizzazione di 'Inside the Volcano' del giovane regista Saevar Gudmundsson, che ha immortalato il cammino inarrestabile verso l'Europeo, durante le qualificazioni. In molti, hanno un doppio lavoro, una garanzia per il "dopo calcio", un'alternativa all'altro mestiere possibile, l'allenatore. Ce ne sono 165 con licenza Uefa A e 563 con licenza Uefa B in tutto il paese.
Lo speaker e il presidente
 L'Islanda si sta facendo conoscere anche per due tifosi eccellenti, lo speaker Benediktsson, che è nuovamente esploso dopo la sfida con l'Inghilterra - "Puoi lasciare l'Europa, vai dove vuoi!", ha gridato - e il neo presidente Gudni Johannesson, che si è precipitato in Francia per seguire la sua nazionale accanto al predecessore Olafur Ragnar Grimsson.

 Gli attaccanti Tutti i calciatori della nazionale islandese giocano in team stranieri.
 I sei gol finora realizzati portano le firme di altrettanti giocatori: Bjarnason, Gylfi Sigurdsson, Bödvarsson, Traustason, Ragnar Sigurdsson e Sigthorsson. In squadra i più esperti sono Arnason (autore di due assist nei sei gol realizzati finora dall'Islanda) e Ragnar Sigurdson, il talento è Gylfi Sigurdsson, che gioca nello Swansea di Guidolin.
L'affaire di Bjarnason e degli arrosticini
 E c'è anche chi ha esperienza del campionato italiano come Bjarnason, ex Sampdoria e Pescara dove segnò 12 gol in 39 gare. Qualcuno ricorderà la promozione sfumata del Pescara in serie A nella sfida contro il Bologna: lui non c'era per un impegno con la sua nazionale. La Federazione Calcistica Islandese si vide la bacheca Twitter invasa da post di tifosi arrabbiati al grido di "Se Bjarnason fosse stato in campo, in serie A ci saremmo stati noi” con tanto di foto di arrosticini ("Lesseremo le vostre pecore").
Gudjohnsen e quel giorno che sostituì suo padre in campo
 In panchina c'è il 'vecchio' Eidur Gudjohnsen, 37 anni, ex campione d'Inghilterra con il Chelsea e di Spagna con il Barcellona, con cui vinse anche la Champions. Gudjohnsen è anche l'unico ad avere il cognome che non termina per son, patronimico che sta per "figlio di". E ha anche qualche altro record nella sua storia. è stato per molti anni il capitano della Nazionale islandese, della quale è il primatista di reti (25). Ha debuttato nel 1996, in un'amichevole contro l'Estonia: quel giorno è diventato anche il primo giocatore nella storia a sostituire il proprio padre durante un match internazionale.
Il vichingo
 Al termine del match contro l’Inghilterra, i giocatori dell’Islanda hanno inscenato il "Geyser sound", un battimani ritmato, guidati dal capitano Aron Gunnarsson cui hanno preso parte tutti i tifosi. 27 anni, centrocampista del Cardiff City, guida la nazionale dal 2012. Soprannominato il vichingo per il suo look, ha sfoggiato in campo un'incredibile arma: sfrutta la forza nelle braccia per lunghe e potenti rimesse laterali capaci di mettere in crisi gli avversari. E' diventato idolo della rete dopo un episodio avvenuto al termine di Islanda-Portogallo, finita in pareggio. Gunnarsson aveva chiesto più volte la maglia al suo mito Cristiano Ronaldo, senza però ottenere risposta. Qualche giorno dopo, sul profilo Instagram di Gylfi Sigurdsson è comparsa una foto che lo ritrae con Gunnarsson che stringe felice tra le mani una maglietta di Ronaldo. Gliel'hanno regalata i suoi compagni di squadra. Fair play e simpatia, che nel calcio, come anche altrove, non guastano mai. 
http://www.rainews.it/dl/rainews/media/euro-2016-curiosita-favola-islanda-aneddoti-e-curiosita-vulcano-5a620713-c99b-440d-885f-69c460c15c5c.html#foto-1


Commenti

Post più popolari