Mostra Adriano Sicbaldi, Archivio di Stato Torino sabato 4 Ottobre 2014


Sabato 4 ottobre 2014, alle ore 16,30, inaugurerà presso l'Archivio di Stato di Torino, in via Piave 21, la mostra antologica della cospicua opera del pittore Adriano Sicbaldi (1911-2007), che spesso ha immortalato le colline e gli scenari del Monferrato alessandrino, in particolare di Tortona, Villavernia, Quargnento.. 
La mostra è promossa dall'Associazione Culturale Adriano Sicbaldi Onlus, che già il 29 maggio c.a. ha presentato al pubblico, nei locali dell'Accademia Albertina di Torino, la monografia dedicata all'Artista.
Saranno esposte 54 opere fra dipinti e grafica, rappresentative dei vari generi: dal paesaggio alla veduta urbana, collinare, montana e marina; dal ritratto e dalla figura, alla scena sacra; fino agli interni dello studio con i temi ricorrenti nei suoi dipinti.
Notevole la grafica che sarà parimenti esemplificata.
La mostra è realizzata con il patrocinio del Ministero dei Beni Culturali a Attività Culturali e del Turismo, della Regione Piemonte, Città di Torino, Comune di Cherasco, di Quargenento e Villavernia e sarà visitabile gratuitamente fino al 19 Ottobre, con i seguenti orari: lunedì –venerdì 10-18; sabato e domenica 15-19. Curata dai Professori  De Caria e Taverna, organizzata da Creatio sas, già editrice del catalogo.
Curatore della mostra Francesco De Caria
Municipio di Quargnento 2003
Adriano Sicbaldi
Adriano Sicbaldi appartiene alla generazione di intellettuali che ha vissuto un'epoca storica intensissima e talora tragica – due guerre mondiali con i relativi riflessi politici e sociali – e una profonda rivoluzione culturale, una drastica revisione dei punti di riferimento economici, politici, sociali, etici ed estetici.  
L'arte figurativa, come la letteratura e la musica, ha progressivamente rinunciato a una tradizione millenaria, dalla Classicità al Rinascimento al Barocco al Romanticismo, in nome di sperimentalismi e di dimensioni altre che l'ultimo Romanticismo e soprattutto il Decadentismo nelle sue varie declinazioni hanno in antitesi avanzato.
Adriano Sicbaldi ha saputo esprimere in forme di rinnovata classicità la struggente contemplazione  di un paesaggio assorto, trasfigurato in una dimensione metafisica e mentale,” montalianamente”  pronto  ad aprire il segreto di chissà quali dimensioni altre. Sulla traccia di notevoli lezioni novecentesche nel campo dell'Arte e della Letteratura internazionali ha tradotto nei termini del “Teatro e del Circ”o  personaggi e situazioni della comune esistenza.  Ha espresso il frammentarsi della coscienza di sé, rappresentandosi ora guerriero, ora Arlecchino, ora Madonna e Angelo, ora ballerina d'avanspettacolo dalle succinte vesti.  Il Sicbaldi, fedele nell'impianto alla tradizione accademica di ascendenza classica, attento al Barocco e all'arte sacra - nel cui ambito ha intensamente operato- nell'accostamento di personaggi e situazioni logicamente disparate, sensibile alla filosofia contemporanea, che ha teorizzato il disgregarsi della personalità e il vacillare di ogni certezza, ha espresso negli oli, liquidi e trasparenti come l'acquerello, nei disegni dal tratto sottile e ben definito, la capacità di osservare con uno sguardo staccato la realtà, drammatica o lieve, e di tradurla nei termini di una sottile ironia.  
Che è significativa lezione della cultura alta novecentesca.
Francesco De Caria

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