Lo scenario politico sta cambiando


Sondaggio intenzioni di voto, il M5S a meno di 3 punti dal PD, aggancio e sorpasso in vista?
by Pier Carlo Lava
Premesso che i sondaggi vanno presi con le molle, ma sono comunque degli indicatori da tenere in considerazione e le varie forze politiche lo sanno bene. Negli ultimi dieci anni in particolare tutti i governi che si sono avvicendati alla guida del paese hanno preso vari provvedimenti finalizzati a sanare il bilancio dello Stato, ma ogni volta il conto è stato fatto pagare ai soliti noti ovvero “quelli che hanno poco ma sono in tanti”. 
Invece quelli che sono in pochi ma hanno tanto non solo non hanno subito la crisi ma si sono ulteriormente arricchiti, una situazione che ha ulteriormente aumentato le diseguaglianze sociali già esistenti, determinando una riduzione del potere di acquisto delle famiglie e una crescita della povertà. 
Ultimamente alcuni indicatori economici presentano lievi segnali di miglioramento dell’economia ma evidentemente non si riflettono ancora nella vita reale della massa dei cittadini.
Questo aspetto primario, unitamente al problema degli immigrati e degli scandali politici che si susseguono, fa si che l’insoddisfazione generale stia crescendo al punto che i sondaggi sulle intenzioni di voto evidenziano un lento ma continuo mutamento dello scenario politico.
Da un recente sondaggio del 4 agosto pubblicato su scenaripolitici.com, emerge che il PD di Renzi scende per la prima volta dopo molto tempo al 29% e pur rimanendo il primo partito è insidiato dal M5S di Grillo che cresce fortemente raggiungendo il 26%, meno di 3 punti separano le due forze politiche, terza con distacco la Lega Nord di Salvini. 
Questi in sintesi dati dei principali partiti: PD 29,0%, M5S 26,1%, LEGA 16,1%, FI 10,9%. Nell’Area di Centrosinistra al calo del PD non corrisponde una crescita degli alleati. 
Nell’Area di centrodestra si registrano variazioni minime rispetto ad aprile, cresce la Lega e gli Altri di CDX. Al Centro, Fare (il nuovo movimento di Tosi) e Italia Unica (dell’ex ministro Passera) sono entrambi sotto l’1%, stabile invece NCD-UDC al 3%. 

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