Ciotole, by Paola Re
Gentile Pier Carlo Lava, ho letto il suo articolo http://icittadiniprimaditutto.blogspot.it/2015/08/un-segnale-di-attenzione-di-alcuni.html?utm_source=feedburner&utm_medium=email&utm_campaign=Feed:+Icittadiniprimaditutto+%28icittadiniprimaditutto%29 in cui riferisce di avere notato “alcune attività commerciali, tre sole per la precisione, che fuori dal negozio sul marciapiede avevano posto una ciotola di acqua per far dissetare i cani a disposizione ovviamente di tutti e non solo dei clienti. Si tratta di rari ma importanti segnali di attenzione verso i nostri amici a quattro zampe, che alcuni commercianti (evidentemente più attenti di altri verso il mondo animale) hanno deciso di dare.” Nel 1877, questa gentilezza era addirittura un obbligo impartito dal Magistrato Civico a Trieste (allegato).
Sono lieta che abbia dato spazio a questa notizia e sono d’accordo con lei, soprattutto se questa attenzione si manifesta nel periodo estivo. Aggiungo che le ciotole possono anche essere utili agli amici a due zampe, quelli che volano, spesso perseguitati come lo sono i piccioni delle città, accusati di ogni sorta di maleficio dovuto invece all’incapacità di gestire l’ambiente da parte delle amministrazioni locali. Oltre ad avere letto il suo articolo, ho guardato le foto degli esercizi commerciali davanti ai quali appaiono le ciotole e non mi è sfuggito che uno di questi esercizi è una macelleria. Non sminuisco il gesto dell’esercente in soccorso degli amici a quattro zampe ma sottolineo che di quattro zampe sono dotati anche bovini, ovini, caprini, equini, suini smontati delle loro quattro zampe vendute sul banco della macelleria insieme agli altri pezzi del loro corpo che quando viene venduto, da cadavere di animale si trasforma in ghiottoneria, cambiando nome secondo un tragico processo di reificazione.
La battaglia da affrontare, difficilissima da vincere ma doverosa da fare, è garantire agli animali gli stessi diritti, primo fra tutti quello alla vita e alla morte naturale o al limite indotta per condizioni di salute inaccettabili. Allevare, cacciare, pescare, macellare un animale non rientra tra questi diritti: al contrario è una
persecuzione.
Riguardo ciò che potrebbe accadere al commerciante che “la ciotola sul marciapiede potrebbe costargli una multa per occupazione di suolo pubblico” credo si riferisca a un fatto accaduto nel Novembre 2014 a Vigevano che ha suscitato interesse grazie anche ai servizi televisivi di TV nazionali e alle incursioni sul posto di un noto programma televisivo che, oltre a fare satira, informa su certe situazioni paradossali. L’esercizio commerciale fu multato e il Sindaco di Vigevano pagò la multa al suo posto. http://laprovinciapavese.gelocal.it/pavia/cronaca/2014/11/22/news/sala-i-vigili-si-sono-accaniti-su-quel-bar-1.10353042 Anche in quel caso, notai una stonatura perché il Sindaco che si mostrò sensibile alle esigenze del miglior amico dell’uomo, sulla sua pagina Facebook del 6 Maggio 2014 si era fatto ritrarre in uno spettacolo di falconeria, con un falco sul braccio, promuovendo l’immagine di quell’evento che considero la mortificazione dei rapaci, animali schivi e lontani dagli esseri umani, addomesticati per divertire il pubblico.
A proposito di ciotole che hanno fatto parlare, lei ricorderà la vicenda del locale che ha fatto pagare l’acqua della ciotola del cane a chi ha consumato al tavolo http://www.ansa.it/veneto/notizie/2015/07/20/acqua-al-bar-per-canela-paga-030-euro_582b23ce-727d-4b0d-a42f-a0140a374e0e.html A prescindere dal fatto che, nei limiti consentiti dalla legge, un locale può scegliere di applicare le tariffe che ritiene opportune, questa scelta mi è parsa assurda. Nonostante situazioni drammatiche di canili lager, di randagismo, di abbandoni, i cani sono ormai ampiamente riconosciuti come componenti della famiglia. Soprattutto nel periodo estivo, per prevenire il reato dell’abbandono, si cerca di incentivare le strutture ricettive ad attrezzarsi per l’accoglienza degli animali a un minor costo possibile; nel caso della ciotola d’acqua, il costo potrebbe essere davvero zero.
Tornando alle ciotole ad Alessandria, lei scrive di avere “assunto informazioni presso la Polizia Municipale di Alessandria, la quale sostiene che non sono mai state elevate contravvenzioni per questo motivo”. Questa è una buona notizia come lo sono le parole dell’Assessore al Welfare Animale Maria Teresa Gotta: “Sono compiaciuta per questa iniziativa che dimostra attenzione verso gli animali e sono certa che i commercianti in questione oltre a mettere a disposizione acqua fresca, manterranno pulito il marciapiede antistante la loro attività, mi auguro altresì che tale esempio venga seguito da altri, in un ottica di sempre maggiore tutela e interesse verso i nostri amici a quattro zampe”
La Polizia Municipale e l’Assessore Gotta hanno ricevuto svariate segnalazioni relativamente a un negozio che vende animali in cui non viene rispettato il regolamento comune che tutela animali. Colgo l’occasione per ricordare all’Assessore Gotta che “in un ottica di sempre maggiore tutela e interesse verso i nostri amici a quattro zampe” è indispensabile occuparsi di controlli, sanzioni e licenze relative alla vendita di animali che abbiano quattro o due zampe, che ne siano privi perché strisciano o nuotano, che abbiano pelo, piume, penne, pinne, squame, guscio. Tutti gli animali, anche quelli ridotti a “merce” sono soggetti a una tutela che le istituzioni devono garantire.
Cordiali saluti.
Paola Re
Tortona (AL)
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