La sberla di D’Alema a Renzi: “Il Pd ha perso 2 milioni di voti”di Enzo Marino
“Sono lieto che il Pd sia il primo partito progressista ma dal 41% i sondaggi ci danno oggi al 30%: ci siamo persi per strada due milioni di elettori, qualcosa sara’ successo”. L’affondo è di Massimo D’Alema in occasione di un convegno alla festa nazionale del Pd a Milano. Il Pd sara’ presto a “un bivio”, dovra’ scegliere se rilanciare il centrosinistra o allearsi con “Verdini e Cicchitto”, incalza. “Andiamo alle elezioni con Casini, Verdini e Cicchitto oppure cerchiamo di ricostruire e rilanciare una prospettiva di centrosinistra? Questo e’ il bivio e il grande problema” spiegato l’ex premier, sottolineando che quello delle alleanze e’ un tema che investe anche la sinistra europea: “O si ricostruisce il centrosinistra o nel nome della difesa dello status quo ci si stringe in un abbraccio con le forze conservatrici, che ho paura possa essere mortale”. Ancora “frecciate” all’indirizzo di Matteo Renzi: “Non dico che bisogna sempre ispirarsi al passato ma nemmeno sputarci sopra per far finta di essere grandi”. E’ la “frecciata” indirizzata a Matteo Renzi. In sostanza, D’Alema replica alle
affermazioni del premier al Meeting di Cl. “Berlusconi lo abbiamo combattuto e non abbiamo perso tempo – dice ancora l’ex premier -. Non e’ vero che per 20 anni berlusconismo e antiberlusconismo si sono annullati a vicenda, almeno su alcune discriminanti le politiche dell’Ulivo possono ancora essere considerate dei punti di riferimento”.
Immediata la replica dei renziani. D’Alema puo’ candidarsi alle primarie Pd del 2017 se “pensa di poter far meglio di Renzi”, tuona il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Luca Lotti, che aggiunge: “Reduce da felici circumnavigazioni estive, l’onorevole Presidente D’Alema sostiene che il Partito Democratico abbia perso 2 milioni di voti. Come noto, invece, il Pd nelle ultime elezioni nazionali ha preso nel 2013 il 25.2% con la guida di Pierluigi Bersani e nel 2014 il 40.8% con la guida di Matteo Renzi”. “Le prossime elezioni nazionali – continua Lotti – si terranno nel 2018. Se il Presidente D’Alema ritiene di poter fare meglio di Renzi avra’ la possibilita’ di candidarsi nel congresso del 2017. Lo attendiamo impazienti per un confronto con gli iscritti e con i partecipanti alle primarie”, prosegue il sottosegretario. “Fino a quel momento, tuttavia, parlano i fatti – conclude -. Grazie alla segreteria Renzi il Pd e’ al 40.8%; con buona pace dell’on. D’Alema, diciamo”.
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