Si vota ... si vota ... (forse), by Gianni Ferraris
Alessandria: Gianni Ferraris Città Futura on-line
Tempo di elezioni senza emozioni. Candidati che lamentano la distanza delle persone dalla politica, pochi elettori si infervorano, qualcuno (il più imbecille) scrive sulle vetrine dei comitati elettorali, qualcun altro, giusto per dare visibilità a chi non ce l’ha, spacca una vetrina dei salviniani del sud (i suoi elettori meridionali lui, durante l’amplesso con la sua amichetta, li chiama “terroni di merda”).
Routine insomma, infatti non si notano emozioni, solo noia. Mentre l’Europa, secondo quanto dice il Corrierone, annuncia che nessuno si sogna di prendersi in casa immigrati e che l’Italia s’arrangi un po’, mentre la Grecia è cacciata fuori dalla Comunità non più europea, ma germanica (con l’aggiunta di qualche altro staterello qua e là), qui si fa campagna elettorale.
Salvini dice no agli immigrati in tutte le tv. Intanto il chierichetto Fabiofazio rispolvera Berlusconi senza fargli domande importanti, e Renzi dice cose a cui credono in pochi, d’altronde anche il dittatore di bananas aveva i suoi seguaci: (L’Italia cresce, la buona scuola gli ottantaeuro e via dicendo), intanto le
regioni votano. E i consiglieri regionali di oggi saranno, dopo la riforma costituzionale truffa, i senatori di domani. Forse queste elezioni sono importanti in effetti, lo dico per il 65% degli elettori che andranno al mare domenica.
Sto stancamente seguendo quanto accade in Puglia, poche iniziative. Sono entrato in un comitato elettorale di “Noi a sinistra” che è la vecchia SEL che ha cambiato nome perché fa fine, ho chiesto “avete iniziative a Lecce?” la risposta della persona che teneva aperto il comitato è stata esaustiva: “boh, non so mica, questa sera ce n’è una a Casarano” ha detto leggendo il manifesto che avevamo davanti entrambi e che, confesso, avevo già letto da solo. A guardare da fuori “Noi a sinistra” sembra l’anticamera del PD.
Dalle altre parti non va meglio però. Il livello locale è speculare a quello nazionale: assenza di rapporti con le persone, mancanza dei partiti dalla società, i candidati arrivano solo ed esclusivamente per chiedere il voto. A parte lodevoli eccezioni ovviamente.
La candidata che un tempo voleva essere sindaco dei leccesi tutti e che è stata asfaltata dalla destra e dalla sinistra, in questi giorni cinguetta saluti incontrando persone per strada, il giorno dopo il voto forse tutto tornerà alla normalità, nessuno saluterà nessuno.
Il resto è noia, pochissimi volantini a terra, soprattutto di estrema destra: Salvini, Forza italia e la Meloni che è venuta a parlare a Lecce. Qualche comparsata nelle TV locali. Ah i tempi delle fabbriche di Nichi che belli erano, c’era verve, speranza, voglia di cambiare. C’era vita. Oggi senti un candidato di centro sinistra, Emiliano, che fa proprie le parole d’ordine di Salvini sugli immigrati e ti cascano le braccia.
Leggi della commissione antimafia che dice di quattro impresentabili in Puglia: si tratterebbe di Fabio Ladisa di Bari (Popolari per Emiliano) a giudizio per furto aggravato, tentata estorsione e altro.
Massimiliano Oggiano di Brindisi (Oltre con Fitto) imputato per associazione mafiosa, corruzione elettorale con aggravante mafiosa.
Enzo Palmisano di Cisternino (Movimento politico per Schittulli), corruzione aggravata, associazione per deinquere, truffa aggravata.
Giovanni Copertino di Monopoli (Forza Italia con la Poli Bortone), ha un procedimento per corruzione aggravata e altro prescritto (che non vuol dire assoluzione).
Insomma, reati che non sono pinzillacchere.
Come si vede ogni schieramento ha il suo bell’inquisito.
L’altra Puglia e i cinquestelle sono esenti in realtà. Per chi ha dubbi…
Più si avvicina il giorno del voto, più si insinuano dubbi. Emiliano dovrebbe vincere a mani basse, però…
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