Regionali, la lista dei 17 impresentabili: fra loro c'è anche Vincenzo De Luca


È formata da 17 nomi la lista dei candidati «impresentabili» alle prossime regionali appena resa nota oggi dalla Commissione parlamentare Antimafia presieduta da Rosy Bindi, al termine dell'Ufficio di presidenza e della seduta plenaria della Commissione. I 17 nomi appartengono a candidati nelle regioni Puglia (4) e Campania. 
Fra loro c'è anche il candidato presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca. L'Antimafia segnala che dagli atti trasmessi dal procuratore della Repubblica di Salerno risulta che pende un giudizio a carico di De Luca, nel procedimento per il reato di concussione continuata commesso dal maggio 1998 e con «condotta in corso» (e altri delitti, quali abuso d'ufficio, truffa aggravata, associazione per delinquere). La prossima udienza è fissata per il 23 giugno 2015. La procura di Salerno ha comunicato, con una nota del 25 maggio 2015, che l'imputato De Luca «ha rinunciato alla
prescrizione relativamente ai delitti per i quali era maturato il relativo decorso».
Nella lista dei cosiddetti "impresentabili" c'è anche il nome di Sandra Lonardo, moglie dell'ex ministro Clemente Mastella, candidata in Campania per "Caldoro presidente" nelle liste di Forza Italia. Risulta a suo carico un procedimento per concussione pendente in fase di giudizio.
A carico di Alessandrina Lonardo vi è un procedimento della procura di Napoli, pendente in primo grado, in cui si ipotizza il reato di concussione, con udienza di rinvio fissata al 3 giugno prossimo. Nel certificato dei carichi pendenti viene indicata la concussione tentata e non consumata.
Rosy Bindi ha spiegato che «Non troverete reati per violenza sessuale: sono odiosi ma non riguardano il lavoro di questa Commissione. Il nostro codice è più rigoroso della Severino e meno esteso rientra tra i nostri compiti fare il lavoro che abbiamo fatto».
«Comunichiamo questi dati l'ultimo giorno proprio perchè non vogliamo entrare nella competizione elettorale. Questo è stato un lavoro molto impegnativo, sono state vagliate circa 4 mila candidature», ha detto ancora la Bindi, «La precedente commissione fece lo stesso lavoro ma dopo le elezioni e impiegando un anno. Abbiamo svolto questo lavoro in meno di un mese: in questo paese la campagna elettorale inizia con la presentazione delle liste. In Italia non esiste un casellario giudiziario nazionale ma ce ne sono circa 110. Questa è una fotografia. Nessuno si è scandalizzato in questo mese per le tante calunnie, illazioni uscite sulla stampa. Fanno meno paura tante calunnie che non dato di chiarezza. La perfezione non è di questo mondo ma il lavoro fatto è stato lungo, impegnativo, scrupoloso».
Poi Rosy Bindi ha sottolineato: «A chi sostiene che volevo coprire qualcuno, faccio rispondere da chi dice che avrei fatto questo lavoro per motivi di lotta interna al partito stesso. Non vogliamo entrare in campagna elettorale ma fotografare realtà con dati che si avvicinano alla massima attendibilità».
La Bindi ha detto che nelle liste del Pd non ci sono candidati «impresentabili» tranne il candidato presidente della Regione Campania: «Saremmo stati inadempienti se non avessimo fatto questo lavoro anche perchè il tema della classe dirigente ha superato quello dei programmi», ha affermato Bindi rispondendo ad una domanda sulle frasi pronunciate da Renzi. Poi Bindi ha specificato che con questa lista «non si dichiara l'incandidabilità di nessuno, si vuole solo dire ai cittadini quale è la qualità del personale politico che andranno a votare».
De Luca: «Denuncio la Bindi». De Luca ha annunciato che ha intenzione di denunciare Rosy Bindi per diffamazione. Il candidato Pd alla presidenza della Regione Campania, fa sapere il suo ufficio stampa, «la sfida ad un pubblico dibattito per sbugiardarla».
Zanda: «Lista antimafia è una barbarie». «Denunciare i candidati impresentabili alle elezioni regionali è cosa necessaria e giusta», ma che lo faccia l'Antimafia è «opinabile» e «ancor più» che nella lista entri chi ha procedimenti in corso e non per mafia. Ed è «pura barbarie politica» che ciò avvenga con questa tempistica: lo dice Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato.
«Che lo debba fare la Commissione Antimafia - sottolinea Zanda a proposito della lista - è, ormai, un fatto, ancorchè opinabile. Ancor più opinabile è che la denuncia dell'Antimafia riguardi candidati con procedimenti ancora in corso e con imputazioni per reati non di mafia. È invece una pura barbarie politica che l'Antimafia, non essendo riuscita a farlo prima, dia pubblica comunicazione dei risultati dell'istruttoria dei suoi uffici, a poco più di 24 ore dall'apertura delle urne e a poche ore dall'inizio del silenzio elettorale», conclude.
Carbone (Pd) «Bindi sta violando la Costituzione». «Bindi sta violando la Costituzione, allucinante che si pieghi la commissione antimafia a vendette interne di corrente partitica». Lo ha scritto su Twitter Ernesto Carbone, deputato del Pd e componente della segreteria nazionale del partito.
Rosy Bindi, interpellata in conferenza stampa da un cronista, si è limitata a dire: «Posso non abbassarmi a rispondere a Carbone?»
Bossio (Pd): «Non sono d'accordo con Bindi». «Non sono d'accordo con questa posizione della #Bindi perché per me il #garantismo è fondante del #riformismo». Lo scrive su Twitter Enza Bruno Bossio, deputata della minoranza Pd e componente dell'Antimafia.
Marcucci: «Imbarazzante e inutile lo show di Rosi Bindi». Contro gli impresentabili servono buone leggi, quelle che sta facendo governo Renzi. Imbarazzante e inutile lo show di Rosi Bindi». Lo scrive su Twitter il presidente della commissione Cultura del Senato Andrea Marcucci.
Venerdì 29 Maggio 2015, 14:30 - Ultimo aggiornamento: 15:48 

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