CICCIO E GIGI. Storie di botti e pistole


da Barbara Rossi, di Gianpaolo Pio.
Da poco ci aveva lasciato Ciccio. Un bracchetto nero con la pettorina bianca, ex randagio, sciupacagnette impenitente. Vista la grande diffusione di suoi cloni, mi piace pensare che il "delinquente", alla fine abbia creato una nuova razza canina "ciccia". Affettuosissimo nomignolo "delinquente", affibbiato dal carissimo Sig. Gemma, responsabile del Canile di Viale Monteverde, perché Ciccio sapeva dove andare a batter cassa per nutrirsi, durantele sue fughe d'amore, prima di tornare a bussare a casa con lo sguardo compassionevole, le orecchie penzoloni e basse; ma questa é un'altra storia... come ama dire, spesso, Corto Maltese. Ciccio, ucciso come un cane, schiacciato da un imbecille mentre sonnecchiava sotto il sole sul marciapiede davantial negozio, in un'afosa mattina di luglio inoltrato. 
Difficile pensare di sostitutire un amico, senza che il tempo che passa svolga fino in fondo la sua funzione narcotica del dolore, ma il fato ha come regola prima quella di non averne (regole).
Stesso anno a capodanno.                  
Un altro imbecille esce in cortile, a Solero, con la pistola d'ordinanza, si mette a sparare all'impazzata, uccidendo, in un tragico gioco di sponda, una piccola cagnetta, tipo spinone, con attaccati i suoi quattro cuccioli da poco partoriti, fortunosamente e fortunatamente sopravvissuti. Per caso incontro l'amico Gigi, "padrone" di cucciolata e defunta,  e mi racconta l'accaduto.
Andiamo a casa sua. Vedo i cuccioli. uno di essi, malfermo sulle zampe, mi sfiora una mano. Bianco, nero e grigio. Non resisto. Lo porto a casa. Lo chiamo Gigi perché ha la faccia da "gigi". Perché omaggio il mio amico. Gigi era terrorizzato dai botti di capodanno. Già la mattina del 31 dicembre, quasi avesse dentro di se una sorta di calendario biologico, spariva dalla vista. Andavi a colpo sicuro in bagno e lo trovavi accucciato e tremante sottoil lavandino con le zampe a coprire gli occhi. Ogni capodanno così. Per portarlo fuori dovevi prenderlo in braccio. Cosa alquanto difficoltosa, essendo un marcantonio di cane, incrocio tra pastore tedesco e spinone. Ho sempre pensato che si portasse dietro, inconscio, l'omicidio della mamma, in quell'orribile (suo) capodanno. Gigi ha vissuto quasi 20 anni, trovò un po di pace di fine d'anno alla fine, diventando completamente sordo.

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