La situazione si complica, l’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2012 e 2013, non passa, va rivisto
Da La Stampa di oggi:
Non è proprio uno stroncatura, ma quasi. Diciamo che se fossimo a scuola, Alessandria sarebbe stata rimandata a settembre per gli esami di riparazione. Ancora una volta. E se può sempre sperare nella promozione, lo deve al senatore Federico Fornaro e al suo lavoro per inserire nel decreto «paga debiti» l’emendamento che dilata la tempistica per il riequilibrio degli enti in dissesto.
Roma si è espressa il 21 novembre - ma la notizia si è saputa soltanto ora - sull’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato 2012 e 2013, quello presentato il 15 ottobre in extremis e firmato dall’assessore al Bilancio, Matteo Ferraris che oggi preferisce non commentare.
Nel mirino del ministero degli Interni (e della Commissione per la stabilità finanziaria degli enti locali) sono entrati quei famosi 32 milioni e 988 mila euro riconosciuti dall’Osl (l’organismo straordinario di liquidazione) come credito del Comune e necessari, almeno in parte, alla copertura dello squilibrio corrente del 2012 pari a 12 milioni e 37 mila euro.
Ecco come si esprime - in un appunto arrivato all’Osl, all’organo di Revisione del Comune e alla Prefettura - Giancarlo Verde, direttore centrale della finanza locale (dipartimento per gli affari interni e territoriali) sui 32 milioni: «Pur riconoscendo legittimità all’insinuazione nella massa passiva del credito, la registrazione contabile non deve interessare il bilancio di competenza, né influire sugli equilibri finanziari complessivi». E aggiunge: «La previsione inoltre non è attendibile in termini di accertabilità nel corso dell’anno e pone problemi, se ammessa, anche sugli equilibri pluriennali».
Insomma, considerare i 32 milioni come un credito è legittimo, ma non si può fare affidamento su quella somma per
far quadrare i bilanci. Anche perché non si sa nemmeno quando arriverà effettivamente, si sa però che il Comune sarà l’ultimo ad essere «risarcito» dall’Osl.
Tuttavia il ministero suggerisce, neanche troppo velatamente, a Palazzo Rosso la possibilità di prendersi il tempo che gli spetta: «Prima di sottoporre all’esame della Commissione l’ipotesi di bilancio, nonostante i dubbi e le criticità, vogliamo ricordare al Comune la recente disposizione del decreto-legge del 31 ottobre». È quello che dilata i tempi: «Negli enti con popolazione superiore a 60 mila abitanti, nel caso in cui il riequilibrio del bilancio sia condizionato dall’esito delle misure di riduzione dei costi dei servizi, e dalla razionalizzazione di tutti gli organismi e le società partecipate, i cui costi incidono sul bilancio dell’ente, il Comune può raggiungere l’equilibrio entro l’esercizio in cui si completa la riorganizzazione dei servizi comunali e delle partecipate entro tre anni, compreso quello in cui è stato deliberato il dissesto».
Insomma, al di là del linguaggio burocratese, Alessandria dovrebbe avere ancora mesi davanti di tempo per far quadrare i conti in maniera più credibile. E soprattutto senza far affidamento su quei 32 milioni di euro.
Alla luce di questi appunti e di questa nota del ministero dunque, non può che crescere la sfida finanziaria per il 2014.
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