La mobilità sostenibile non e' un sogno: lo dice il codice della strada


LA MOBILITA' SOSTENIBILE NON SAREBBE UN SOGNO;
SE FOSSIMO IN UNA CITTA' NORMALE;
AD ALESSANDRIA, UNA CITTA' TOTALMENTE CHIUSA ALLE NOSTRE PROPOSTE, E DICHIARATAMENTE NEMICA DELLE BICICLETTE, CONTINUERA' AD ESSERLO.
Il bilancio dell'incontro con l'assessore Ferralasco sui temi della mobilità sostenibile in Alessandria non è positivo.
A parte il disinteresse della politica: l'incontro era pubblico, ma ad esclusione del consigliere Abonante, nessun altro politico di maggioranza o di opposizione si è fatto vedere.
Nessuna delle nostre piccole proposte per avviare una collaborazione costruttiva sui temi della ciclabilità è stata accolta, adducendo le motivazioni più varie e anche risibili (ad es. il cartello "eccetto ciclisti" deturberebbe esteticamente l'equilibrio estetico della attuale cartellonistica) e paventando addirittura un passo indietro rispetto ad alcune "conquiste" ormai acquisite (es. sottopasso ciclabile in via Maggioli).
Fondamentalmente non c'è, nemmeno da parte di questa Amministrazione, nonostante le belle parole, nessuna intenzione di avviare una vera politica di incentivazione della bicicletta e di disincentivazione dell'auto, i cui fautori continuano ad essere la lobby più potente della città.
E non c'è, nei fatti, nemmeno la volontà di ascoltare i cittadini. Se così non fosse, "almeno una" tra le proposte che
abbiamo fatto sarebbe stata accolta.
L'impressione - del tutto personale - avuta è quella di un Assessore tecnicamente competente, politicamente disponibile e umanamente corretto (e tutto insieme è una rarità): ma ormai "succube" di una macchina comunale apparentemente inamovibile e di una situazione generale - prima culturale che economica - opprimente e fatalmente immodificabile. 
Anche sui nodi più problematici della mobilità ciclabile (cavalcavia del Cristo, ponte bormida sulla exSS10, veloparcheggio in stazione) le risposte sono state nulle o decisamente insufficienti rispetto alle richieste (ad es. un veloparcheggio a pagamento nell'area dell'ex pista di pattinaggio, con relativo divieto di lasciare la bici in p.le Curiel: soluzione che si configura come una vera e propria beffa; o la mezza soluzione del cavalcavia del Cristo che - pur essendo un piccolo passo avanti - evidentemente è stata formulata da qualcuno che in bici non ci va: a questo punto - paradossalmente- ci si chiede perché allora non deviare le auto, al posto delle bici, sulla salita di via Capriolo).
Per quanto riguarda il tavolo tecnico sulla sicurezza stradale, diciamo "bene", per non lamentarci sempre; anche se la nostra associazione è stata aggiunta in extremis e in un primo tempo non era stata neppure considerata. E anche se il tavolo tecnico di cui si era parlato qualche mese fa avrebbe dovuto riguardare specificamente i temi della mobilità, di cui la sicurezza è solo un corollario.
Attendiamo una risposta - e molti cittadini con noi - sulla proposta di intervenire per realizzare una pista ciclabile tra Alessandria e Casalbagliano, trasformando con interventi minimi burocratici e infrastrutturali un percorso accidentato, ma già fruibile, quale è quello sugli argini del Tanaro, in una vera e propria pista ciclabile, mettendo così in sicurezza un percorso - via Vecchia dei Bagliani - che negli ultimi anni è diventato trafficato e pericoloso.
A risentirci presto
per gliamicidellebici FIAB
Claudio Pasero

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