SOTTO I LEONI DI MASCHSEE, di Vincenzo Pollinzi (1975)

SOTTO I LEONI DI MASCHSEE, di Vincenzo Pollinzi
(1975)

Quanto tempo è passato
e quanto ancora ne passerà
fino a che „de nuevo“  
i tuoi occhi parleranno silenziosi  
e scruteranno nei miei pensieri.
Come allora sotto i Leoni di Maschsee
quando mi donasti il Tascabile
„L`ultima Canzone“ su Victor Jara,
un uomo tra uomini 
diversamente pensanti,
con le mani e i piedi incatenati
dai „hijos de puta“ di Pinochet.
Volti tumefatti da calci di mitra
fino alla morte senza nome
in uno „Stadio Esportivo“
trasformato in prigione!

Origliavo la tua tristezza,
sentivo urlare i tuoi silenzi
e mille frammenti acuminati 
si conficcavano nel mio corpo
catapultato in quel posto lontano 
dell`America Latina,
dimenticato da un Mondo
che non ha tempo
e non conosce uguaglianza
in nome di una libertà
solo apparente e fasulla.

Chissà cosa 
mi avresti sussurrato
per farmi coraggio,
accarezzandomi piano
il lombo dell`orecchio sinistro
sotto la luna piangente lacrime di rame
di una cruenta sommossa popolare.


VINCENZO POLLINZI @ 1975
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