ALLUVIONE 1994: IL PUNTO SULLA SITUAZIONE IN PIEMONTE A 25 ANNI DALLA TRAGEDIA

ALLUVIONE 1994: IL PUNTO SULLA SITUAZIONE IN PIEMONTE A 25 ANNI DALLA TRAGEDIA 
Il 6 novembre il DISIT di Alessandria ospita il convegno che ripercorre quanto fatto e quanto ancora bisogna migliorare per evitare nuove catastrofi di carattere alluvionale 


La cronaca di queste ultime settimane riporta alla memoria lo scenario del 5 e 6 novembre 1994, quando il Piemonte fu colpito da eventi alluvionali che causarono l’esondazione del Po, del Tanaro e di svariati loro affluenti, causando 70 vittime e lo sfollamento di oltre 2.000 persone.
Mercoledì 6 novembre, nella ricorrenza di quell’evento, il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, in collaborazione con AISAM (Associazione Italiana di Scienze dell’Atmosfera e della Meteorologia), organizza il convegno “A 25 anni dell’alluvione del Piemonte del 1994. I progressi fatti nella previsione degli eventi estremi e quanto resta ancora da fare”.
L’evento è coordinato dal professor Enrico Ferrero, docente di Fisica del Sistema Terra e del Mezzo Circumterrestre presso il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica di Alessandria, che ha voluto così commentare: «La tematica del convegno riveste una particolare importanza per la città di Alessandria, che visse quel tragico evento, e per la comunità scientifica italiana, che da allora ha sviluppato metodologie di previsione e protezione sempre più avanzate. Dopo 25 anni è opportuno fare un bilancio per capire quanto resta ancora da fare per migliorare la sicurezza di tutti noi. Saranno coinvolti tutti gli attori che operano sul territorio nell’ambito della protezione e previsione in campo meteorologico e idrogeologico. Tengo anche a sottolineare come proprio in quegli anni la città vedeva la nascita del nostro Ateneo che ha sempre avuto un’attenzione ai problemi ambientali, anche come conseguenza di quegli eventi che ne hanno segnato lo sviluppo e la crescita fino ad oggi.  Per questi motivi il convegno è aperto a tutti, a chi si occupa più direttamente di queste tematiche e a chi desidera essere informato sul contributo alla sicurezza dei cittadini che gli enti preposti allo studio e alla analisi, anche operativa, di tali eventi intensi può oggigiorno fornire».
I lavori saranno organizzati in due sessioni, entrambe ospitate presso l’aula magna del Dipartimento, in viale T. Michel 11.
Al mattino, a partire dalle ore 9.30, dopo l’introduzione del professor Ferrero e i saluti istituzionale da parte delle autorità civili e accademiche, interverranno Dino Zardi (AISAM e Università di Trento), La meteorologia in Italia oggi: situazione, opportunità e prospettive; Renata Pelosini (ARPA Piemonte), L’inquadramento dal punto di vista meteorologico dell’evento alluvionale; Fabio Luino (IRPI - CNR), L’evento alluvionale del 5-6 novembre 1994 lungo il bacino del Tanaro; Carlo Cacciamani (Dipartimento della Protezione Civile), Il sistema della protezione civile per gli eventi alluvionali; Francesco Della Corte (CRIMEDIM, UPO), Le conseguenze di interesse sanitario negli eventi alluvionali; Gianpaolo Balsamo (ECMWF), Progresso delle previsioni meteorologiche alla scala globale e prospettive future; Federico Grazzini (Meteorological Institute, München/ Arpae Bologna), Classificazione degli eventi di precipitazione estrema sul centro-nord Italia e precursori a grande scala; Giorgio Melchioni (Coordinamento Protezione Civile Provincia di Alessandria), Il volontariato della Protezione Civile di Alessandria.
La sessione pomeridiana, dalle 14.00, si concentrerà sul Confronto tra le simulazioni dell’evento alluvionale fatte con i modelli odierni e quelle fatte con i modelli di allora, e sarà presieduta da Roberto Buizza, della Scuola Universitaria Superiore Sant’Anna di Pisa.
Interverranno Massimo Milelli (ARPA Piemonte), Modellistica ad area limitata italiana: COSMO; Silvio Davolio (ISAC-CNR), La modellistica previsionale del CNR; Antonio Parodi (Fondazione CIMA), La modellistica meteo-idrologica previsionale di Fondazione CIMA; Valerio Capecchi (Consorzio LAMMA), La modellistica previsionale del LAMMA; Riccardo Bonanno (RSE), Il dataset di rianalisi meteorologica MERIDA (MEteorological Reanalysis Italian DAtaset); Gianpaolo Balsamo (ECMWF), Previsione e monitoraggio dell’alluvione del Piemonte 1994 con i prodotti di informazione di ECMWF-2019; Silvia Ferrarese (Università di Torino), La modellistica previsionale del Dipartimento di Fisica; Stefano Alessandrini (NCAR), Simulazioni meteorologiche ad alta risoluzione dell’alluvione del 1994; Ines Cerenzia (ARPA Emilia Romagna), Previsione per l'alluvione del '94: performance del sistema di previsione d'ensemble ad alta risoluzione.
Il convegno è a ingresso libero ed è supportato dal Progetto RISK-GEST – PITEM RISK, Interreg 2014-2020 Alcotra IT-FR, da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e da AMAG Spa. È inoltre patrocinato da Comune di Alessandria, Provincia di Alessandria, Regione Piemonte, ARPA Piemonte, Protezione Civile, Autorità di bacino del Po, Aeronautica Militare, Prefettura di Alessandria, Associazione Cultura e Sviluppo Alessandria, Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima (CNR-ISAC) e Fondazione CIMA, ed è inserito nel programma della Settimana della protezione civile Nazionale.

In serata inoltre, l’Associazione Cultura e Sviluppo di Alessandria organizza la conferenza “La città e il Tanaro tra memorie e visioni. Emergenze climatiche e presidio del territorio”; sarà lo stesso professor Ferrero a introdurre e moderare la serata, cui interverranno il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco, gli assessori all’Ambiente e Protezione civile Paolo Borsaio e alle Manifestazioni ed Eventi Cherima Fteita, e i due relatori del Convegno Roberto Buizza e Renata Pelosini.

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