AMAG RETI IDRICHE ALESSANDRIA

AMAG RETI IDRICHE

Alessandria: AMAG Reti Idriche nasce dallo scorporo di Amag Spa il 1 Dicembre 2016.

AMAG SPA si occupa del ciclo integrato dell’acqua (acquedotto, fognatura e depurazione), in un vasto territorio compreso tra l’Alessandrino, l’Acquese, la Valle Bormida e la Langa Astigiana. A.M.A.G. è presente sul territorio alessandrino dal 1976, è una società interamente pubblica, partecipata da 56 Comuni ed 1 Comunità Montana. Sono in fase di acquisizione altri 5 Comuni: Oviglio, Bergamasco, Carentino, Castelspina, Cassinelle. 
Mediante, 80 pozzi, 1.384 km circa di reti di distribuzione e 50.000 utenti allacciati, AMAG SPA è in grado di soddisfare il fabbisogno idrico di circa 150.000 abitanti
La pressione di rete varia dai 3,5 bar. per le zone di pianura ai 75 bar. delle aree montane dell’Alta Langa.
In rete sono presenti 150 serbatoi con capacità di accumulo totale di 14.500 mc. di acqua.

I materiali di cui è costituita la rete sono principalmente:

Polietilene 37%
Acciaio 27%
Fibrocemento 24%
PVC meno del 8%
Ghisa 3%
Vetroresina meno del 1%

L’approvvigionamento idrico avviene attraverso l’utilizzo di:

83
POZZI
30
SORGENTI
5
Prese da corsi d’acqua superficiali
1
Lago artificiale
Alessandria, Serbatoio Idrico Via Don Bosco

L’acqua viene resa potabile tramite:

  • 7 potabilizzatori
  • 6 impianti a carboni attivi
  • 10 impianti di trattamento chimico delle acque (filtri con resine a scambio ionico)
La quantità di acqua immessa in rete in media è di 15.638.300 mc/anno
Il prelievo dell’acqua può avvenire mediante pozzi o attraverso la captazione di torrenti o altri corsi d’acqua.
La realizzazione di un pozzo è preceduta da indagini idrogeologiche per verificare la disponibilità dell’acqua presente nel sottosuolo e la sua qualità. Si procede quindi alla trivellazione del terreno per raggiungere una o più falde acquifere situate a profondità diverse, con un diametro variabile tra i 60 e i 100 cm. Nel foro così ottenuto si inserisce un tubo d’acciaio, definito “camicia”, del diametro variabile tra i 20 e i 50 cm.

L’acqua prelevata viene sollevata attraverso una pompa sommersa e spinta all’impianto acquedottistico.
L’acqua captata dai pozzi è, nella gran parte dei casi, limpida e priva di sostanze nocive e viene pertanto sottoposta unicamente ad un processo di disinfezione, mentre l’acqua captata dai torrenti contiene materiale in sospensione e deve essere sottoposta ad un processo di “potabilizzazione” prima di essere immessa in rete e quindi distribuita.

Il processo di potabilizzazione

Il processo di potabilizzazione Avviene mediante diversi passaggi
  • decantantazione; operazione che avviene in una grande vasca ove i fiocchi si depositano sul fondo e l’acqua limpida viene prelevata in superficie
  • filtrazione; filtri a sabbia che trattengono i piccoli fiocchi sfuggiti al decantatore
  • accumulo; filtrazione con carboni attivi e disinfezione finale con ipoclorito di sodio che fornisce la clorocopertura”, in grado di mantenere il potere disinfettante fino al rubinetto e di eliminare eventuali fenomeni di inquinamento che potrebbero verificarsi lungo la rete di distribuzione.
  • captazione; tramite una prima filtrazione effettuata da una griglia, viene trattenuto il materiale grossolano in sospensione ed attuata una disinfezione primaria con biossido di cloro
  • flocculazione; si tratta di un processo che, con l’utilizzo di un flocculante (policloruro di alluminio), ha lo scopo di aggregare tra loro le particelle di sostanze in sospensione creando dei “fiocchi”. Questa fase viene accelerata da un dispositivo che, mescolando l’acqua con i reagenti, favorisce la formazione dei fiocchi

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