IL VOLTO DELLA MIA DONNA, di Gregorio Asero
IL VOLTO DELLA MIA DONNA, di Gregorio Asero
IL VOLTO DELLA MIA DONNA
Sereno il tuo viso si adorna di garbati gioielli
e come un vezzo dispettoso mi appare il tuo nevo.
e come un vezzo dispettoso mi appare il tuo nevo.
La tua figura sembra sprigioni un’aura divina
e io dico al mondo che mai volto umano
ebbe tratti così celesti.
e io dico al mondo che mai volto umano
ebbe tratti così celesti.
Voglio cantare dei versi che parlano ai tuoi occhi
e voglio dipingere il tuo volto con tinte inventate.
Lo so non esistono colori terreni
ecco perché la tua bellezza vorrei copiare dall’aurora.
e voglio dipingere il tuo volto con tinte inventate.
Lo so non esistono colori terreni
ecco perché la tua bellezza vorrei copiare dall’aurora.
Ed ecco allora io rubo il corallo per dipingere le tue labbra
e colgo i melograni per profumare la tua pelle
e le onde del mare ruberò per carezzare le tue gote
e infine …
ruberò il sorriso di bimba per istoriare la tua anima.
e colgo i melograni per profumare la tua pelle
e le onde del mare ruberò per carezzare le tue gote
e infine …
ruberò il sorriso di bimba per istoriare la tua anima.
E poi … e poi …
ruberò il vento più impetuoso
per scompigliare i tuoi riccioli ribelli
mentre nei tuoi occhi io leggo gocce di eternità.
ruberò il vento più impetuoso
per scompigliare i tuoi riccioli ribelli
mentre nei tuoi occhi io leggo gocce di eternità.
Mai volto umano ebbe tratti così celesti.
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da "POESIE SPARSE"
di Gregorio Asero
copyright legge 22 aprile 1941 n. 633
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da "POESIE SPARSE"
di Gregorio Asero
copyright legge 22 aprile 1941 n. 633
foto pinterest
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