Piazza San Martino #2 [Un tuffo nel passato]


Rieccoci alle prese con una interessante cartolina d’epoca; torniamo così a rivedere un’Alessandria purtroppo lontana, irripetibile e dolcissima, scomparsa per sempre.
La modestia delle costruzioni di questa zona ci svela immediatamente la misura della città di un tempo, un capoluogo di provincia dalla periferia molto popolare, quasi fosse l’abitato di un paese.
Con una certa fatica forse anche un giovane, credo, sia in grado di scoprire la geografia di questo scatto eseguito da un antico fotografo.
Siamo in Piazza Giosuè Carducci – la ex piazza San Martino – a cui accennammo in questa rubrica qualche tempo fa e siamo intorno al 1910.
Andiamo subito al sodo, osservando quali siano stati i cambiamenti e le differenze rilevabili in questa
zona, a quel tempo quasi periferica, della nostra città.
Partiamo dalla riga a terra che si intravvede in primo piano. Si tratta della rotaia di un binario. Non si vede la seconda riga che per necessità dovrebbe esserci ma non fateci caso, a volte il ritocco delle fotografie utilizzate per farne cartoline era quasi una tappa obbligata e quindi mai fidarsi ciecamente di ciò che una antica cartolina ci mostra. Molto spesso – per questione di scelte della tipografia o del committente – qualche dettaglio veniva nascosto o modificato.
Smettendo di divagare e tornando all’osservazione della cartolina, saltano subito all’occhio le differenze, rispetto al giorno d’oggi, portate dal tempo, in particolare le costruzioni che da allora sono state demolite.
In cinquant’anni sono state atterrate tutte le case che si vedono in primo piano. A sinistra il Quartiere di Santa Teresa, di cui se ne vede di scorcio una piccola porzione, demolito intorno agli anni ’80, in maniera subdola, per farne un parcheggio; a destra la casa ad un piano – e l’attiguo palazzo Astori, che qui non si vede – demoliti per fare spazio ad un palazzone di dodici piani. Inoltre la casa d’angolo con Via Piacenza, di due piani, lasciata in abbandono per innumerevoli anni e in seguito caduta per trascuratezza ed incuria dei proprietari. Interessante osservare (con lente di ingrandimento) il manifesto pubblicitario affisso nello spazio all’uopo destinato dal Servizio affissioni del Comune di Alessandria. Una semplice affiche che reclamizza l’acqua Ferrarelle – effervescente naturale – che da oltre un secolo ancora viene usata. All’angolo della stessa costruzione una classica insegna ottocentesca, di latta smaltata, con il nome dell’esercizio, forse un caffè o birreria che lì aveva sede.
Voglia il lettore osservare i rari passanti e un ciclista, oltre alla carrozza postale il cui vetturino/addetto sta per ritirare la posta dalla buca per le lettere delle Regie Poste – proprio lì ubicata – e la vecchietta con grembiulone che, forse suo malgrado, è stata immortalata in questa immagine ormai antica di un secolo e più.

Arresto di un ubbriaco – Certo Paolo Merlini, passando alcune notti or sono per via Trotti, si incontrò con un carro sul quale stava un cesto di bottiglie. Evidentemente ubbriaco, il Merlini afferrò diverse bottiglie lanciandole violentemente a terra. Il carrettiere reagì e l’ubbriaco se la diede a gambe andando a rifugiarsi in una casa di Piazza San Martino. Accorse le guardie lo dichiararono in arresto, ma il suo trasporto in carcere non fu troppo facile perchè l’arrestato oppose una fiera resistenza e perchè da parte della folla attratta sul posto dal rumore della colluttazione incominciarono a partire le solite grida di «molla molla». L’ostilità della folla non si limitò alle grida, poichè vennero lanciati anche dei sassi contro gli agenti.
Le guardie tennero duro e riuscirono ad acciuffare anche un operaio più degli altri scalmanato e che fu visto lanciare un proiettile.
I due vennero tradotti alle carceri giudiziarie.
LA LEGA LIBERALE – Giornale settimanale – Politico – Amministrativo – Letterario – Anno XXIII – Numero 42 – Alessandria, Sabato 3 ottobre 1908.


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