Sandro Romeo: Nucleare, all’Italia serve un Deposito Nazionale

Riceviamo e pubblichiamo un commento di Sandro Romeo al seguente Post, Nucleare: si scrive “polo scientifico”, si legge “deposito nazionale”, Chiamparino da che parte sta?: http://piercarlolava.blogspot.it/2016/12/nucleare-si-scrive-polo-scientifico-si.html
Sono a favore di questo progetto, all'Italia serve e serve anche che una questione così delicata, per troppo tempo trascurata, trattata con poca trasparenza e paura, sia invece un'opportunità per creare e uscire dai tabù. Il nucleare è un tema quotidiano e non può essere trattato e gestito in segreto o dato in mano alle eco-mafie solo per la paura dell'opinione pubblica. Il deposito nazionale è un progetto di cui l'Italia ha necessità e a cui l'Italia è obbligata ad aderire, siano i governatori locali a parlare con i cittadini e accaparrarsi questa opportunità. 
Io vedo solo del positivo, le scorie nucleari le abbiamo già nel quotidiano e continuiamo a produrne, non sarebbe meglio avere luoghi e persone esperte oltre che accreditate che facciano ricerca, trattino questa questione in maniera autorizzata, controllata e che creino business e indotto? Anziché come è adesso che tutti siam contenti solo perché non sappiamo nulla, non se ne parla e chissà a chi, dove e come invece vengono trattati i rifiuti radioattivi? 
Abbiamo l'esperienza e altri stati si servono dei nostri studi, abbiamo già i luoghi, ovviamente da rimodernare e renderli più all'avanguardia e perché no, crearne degli altri in zone ovviamente idonee, dove non ci siano dissesti o pericoli idro-geologici. 
L'Italia è già esposta ai pericoli come ogni altro paese al mondo. Abbiamo già in piedi poli chimici e petroliferi che non sono meno pericolosi del nucleare, sarebbe ipocrisia andare in senso opposto. 
Un paese moderno e produttivo, non può perdersi in burocrazie e dinieghi continui o scaricare le responsabilità ad altri pagando comunque.


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