Piemonte: la maggior parte dei grandi comuni vieta i botti di Capodanno. Legambiente: “Ora le ordinanze siano fatte rispettare”
Indagine di Legambiente sulle 85 città piemontesi con più di 8 mila abitanti: sono 49 i Comuni, tra cui tutti gli 8 capoluoghi, in cui i botti sono vietati.
Sono sempre di più i Comuni in Piemonte che regolamentano l’uso di botti a Capodanno. Secondo un’idagine condotta da Legambiente sulle 85 città piemontesi con più di 8 mila abitanti sono 49 i Comuni -tra cui tutti gli 8 capoluoghi- in cui i botti sono vietati quest’anno da specifiche ordinanze o regolamenti, mentre sono 23 quelli in cui non sono stati emanati divieti e 13 le amministrazioni che non hanno risposto all’indagine dell’associazione ambientalista.

L’associazione ricorda come Torino sia stato uno dei primi grandi comuni italiani a vietare l'utilizzo dei botti, dei petardi e dei fuochi d'artificio in genere, con una norma introdotta nel 2011 nel proprio Regolamento N.320 per la tutela ed il benessere degli animali in città. Un provvedimento che ha fatto scuola e che negli ultimi anni è stato adottato in tanti altri comuni della regione e del resto del Paese, ma che necessariamente deve essere accompagnato da un’incisiva azione d’informazione, prevenzione e, dove necessario, anche di repressione del fenomeno, perché le norme non rimangano pezzi di carta che in troppi ignorano o non rispettano.
In allegato l’immagine della campagna social di Legambiente “Abbasso i botti…in alto i bassotti!”
Ufficio stampa Legambiente Piemonte e Valle d'Aosta
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